Seicentomila euro per inserire 110 disoccupati nelle aziende
Il bando regionale con fondi europei sotto l’egida della Provincia vede come capofila Metalogos e permetterà di dare lavoro a persone che rischiano la povertà tra cui anche 10 detenuti a Baldenich
BELLUNO. Seicentomila euro per favorire l’inserimento lavorativo di 110 personale disoccupate, sulla soglia della povertà e dell’esclusione sociale. Dieci di loro saranno selezionati all’interno della casa circondariale di Belluno.
Si chiama “R.T.L.: rete, territorio e lavoro” il nuovo progetto finanziato dalla Regione (attraverso un bando con fondi sociali europei) e aggiudicato alla Provincia di Belluno. Vede il cofinanziamento del Comitato dei sindaci dei distretti di Belluno e Feltre, dell’Usl 1 e del Consorzio Sviluppo e innovazione. I partner operativi sono il Ceis, il Centro consorzi, l’Enac e l’Enaip, quelli di rete sono nove comuni, Camera di commercio, Fondazioni Progetto Uomo ed Esodo, Appia e Cisl. Il capofila è Metàlogos, che ha redatto il piano che si concluderà il 31 luglio 2018.
A oggi sono 21 le aziende e 12 le cooperative che si sono rese disponibili ad accogliere i tirocinanti. «Ma abbiamo bisogno che le imprese facilitino l’introduzione di queste persone e ci diano una mano per far andare a buon fine questo progetto, per questo auspichiamo che aumentino», lancia l’appello accorato Rudy Roffarè, segretario aggiunto della Cisl.
I destinatari.
Tutto il mese di novembre servirà per permettere agli interessati di inviare la propria candidatura; seguiranno i colloqui per la selezione dei 110 corsisti.
«Questi dovranno rispondere ad alcune caratteristiche», spiega Manuela Bristot di Metalogos e responsabile del progetto, «dovranno essere disoccupati da almeno sei mesi e a rischio di esclusione sociale e povertà; persone con disabilità (in provincia sono circa 600); soggetti appartenenti a famiglie senza reddito o con Isee inferiore a 20 mila euro; famiglie monoparentali con figlia carico o monoredddito con figli a carico e Isee inferiore a 20 mila euro. Ma ci rivolgiamo anche a persone disoccupate da più di 12 mesi e in particolare prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi. Avranno una corsia preferenziale chi ha più di 50 anni e i titolari di carta Sia (Sostegno per l’inclusione attiva dell’Inps)».
Obiettivi del progetto.
L’obiettivo è favorire l’inserimento lavorativo di queste fasce svantaggiate, tramite percorsi particolari. Sono previsti otto corsi da 800 ore complessive per quanto riguarda la formazione e 86 tirocini (40 da 2 mesi, 36 da 3 mesi e 10 da 4 mesi in carcere).
Per quanto riguarda la ricerca attiva del lavoro, saranno 14 i percorsi da 12 a 24 ore, mentre 100 sono i percorsi da 12 ore di coaching individuale. I tirocini saranno supportati da indennità pari a 195.360 euro, mentre incentivi sono previsti anche per le aziende che decideranno di assumere: su 60 mila euro a disposizione a tale scopo, 4 mila andranno a chi assumerà per sei mesi e 6 mila alle aziende che offriranno contratti a tempo indeterminato. Per quanto riguarda i detenuti, i 10 soggetti individuati faranno alcune ore di accompagnamento per poi svolgere il tirocinio all’interno del carcere nelle attività che già vengono svolte da cooperative. A oggi, su cento carcerati, un’ottantina è già operativa all’interno, quindi l’estensione ad altri 10 soggetti porterà alla quasi completa occupazione dei detenuti. Per favorire l’assunzione dopo il tirocinio sono previsti anche due colloqui di lavoro a persona, all’interno dei percorsi di ricerca attiva del lavoro. Infine, a metà percorso si svolgerà anche un seminario di confronto pubblico-privato.
I corsi
. I corsi vanno dall’addetto al front office e segreteria nelle aziende di servizi all’operatore 4.0, dall’addetto ai servizi di pulizia e ristorazione collettiva a quello alle vendite, dall’addetto alle piccole manutenzioni edili a quello del verde e all’addetto alla trasformazione di cibo e bevande.
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