Sel e Ipb chiedono le primarie: bisogna ritrovare l’unità
BELLUNO. Primarie di coalizione per restituire unità al Pd e a tutto il centrosinistra. E’ questa la proposta di alcune componenti dell’alleanza, in particolare Sel e Insieme per Belluno, che però, al momento non sembrano volersi impuntare tanto da porre le primarie come condizione per proseguire il dialogo con il Partito democratico.
Il confronto resta fluido: nessuno dice no alla candidatura di Claudia Bettiol, nome privo di veti, ma tutti sono preoccupati dalle prospettive di una campagna elettorale divisa. La presenza nella corsa di Jacopo Massaro a briglia sciolta, infatti, lascia pensare che in ogni partito ci sarà chi preferirà l’uno piuttosto che l’altra e quindi, in sostanza, che i voti del centrosinistra non riusciranno a concentrarsi come vorrebbero i dirigenti dei partiti.
Da qui l’invito degli alleati al Pd: «Cercate una strada che porti all’unità». Claudia Bettiol è d’accordo: «Ne parleremo all’interno dell’esecutivo del Pd e nei prossimi giorni torneremo in coalizione con una proposta, con l’auspicio che poi si possa diventare operativi. Gli alleati ci chiedono di fare uno sforzo per capire se c’è una frattura dentro il Pd e quanto è ampia. E’ chiaro che dentro un partito è difficile far coincidere il cento per cento delle idee, ma è giusto analizzare la situazione più a fondo. Alcuni alleati, non tutti, ci chiedono le primarie e noi non le abbiamo escluse. Tutti dicono che il mio nome va bene e lo avevano già esplicitato nei giorni scorsi, ma serve ancora qualche approfondimento».
Nessuna impazienza, quindi da parte della candidata Claudia Bettiol, mentre il segretario comunale Irma Visalli vorrebbe poter chiudere la fase inevitabilmente travagliata della scelta dei nomi e partire subito con il programma e con la campagna elettorale: «Gli alleati puntano al senso di responsabilità e alla necessità di avere la maggiore unità possibile dentro il centrosinistra. Fin dove c’è spazio per l’unità tutti dobbiamo lavorare ed è giusto, ogni intervento ha sottolineato che l’unità del Pd è un valore». Ma i distinguo non mancano: «Il candidato va bene a tutti tranne a Sel», dice la Visalli, «ma quando abbiamo chiesto quale potrebbe essere il loro candidato alle primarie non hanno fatto nomi. Non escludiamo le primarie, basta che non ci siano giochetti che abbiamo già vissuto in passato, col giochino di chi esce da una parte e rientra dall’altra. Con la più ampia trasparenza e correttezza si può fare tutto, ma vorrei che andassimo avanti e in direttivo parleremo di programma».
Insieme per Belluno spiega: «Secondo noi le primarie sono il modo per mettere tutti d’accordo. Ma non credo che le faranno, non mi sembra che il Pd le voglia», dice Toni Polesana. «Serve uno strumento per ricucire perché con due candidati il centrosinistra si spacca».
Secondo l’Italia dei Valori le primarie porterebbero alla vittoria di Claudia Bettiol: «Il Pd è organizzatissimo, l’esito è scontato, quindi fare le primarie è inutile», dice Roberto Baldan. «Bisogna essere pragmatici, ormai le uova le hanno rotte: il Pd ha fatto il suo percorso e Massaro ha fatto una scelta, se si continua a polemizzare ci danneggiamo. Ci stiamo infilando in un cul de sac assurdo, ormai i giochi sono fatti, andiamo avanti».
Ha bisogno di tempo, invece, il Prc, ma per motivi propri: «Abbiamo in testa un percorso diverso, ma non siamo sicuri che riusciremo a realizzarlo. Si tratta di un’iniziativa in cui il Prc cederebbe la sua sovranità in favore di un movimento sui beni comuni. Quindi non sappiamo ancora come ci collocheremo», spiega Gino Sperandio. «La coalizione lo sa, per ora restiamo ma abbiamo bisogno di tempo». Sperandio si dice deluso verso Massaro. «Alla riunione sul programma di mercoledì 18 non siamo stati invitati. Abbiamo chiesto perché ci avevano escluso e la delegazione del Pd ci ha spiegato che Massaro non ci voleva in coalizione e nessuno ha smentito, quindi credo sia vero. Mi stupisce molto. Comunque la coalizione mi sembra d’accordo sulla Bettiol, tranne Sel».
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