Sella, il ricorso a settembre davanti al Tar

Gli operatori turistici, contrari alla chiusura del passo, sperano di avere soddisfazione dai giudici 
LIVINALLONGO. Avanti con i green days di mercoledì, sul passo Sella, ancora per un mese, perché il ricorso contro l’ordinanza delle Province di Trento e Bolzano, presentato dagli operatori turistici dei passi, ha tempi lunghi. «Le udienze per le discussioni delle sospensive sono state infatti fissate a settembre – spiega il coordinatore del Comitato, Osvaldo Finazzer – e non ci saranno utili perché il 30 agosto l’ordinanza che ha disposto la chiusura del passo Sella avrà esaurito i suoi effetti». Ma la battaglia non è persa. Albergatori e ristoratori, che hanno perso il primo round, quello della sospensiva, guardano avanti con fiducia.


«Il ragionamento da fare è quello di rinunciare alle sospensive – chiarisce Finazzer – per farsi fissare in autunno le udienze di merito. Nella fase di merito, che è il contesto in cui i giudici devono esaminare approfonditamente i ricorsi, è possibile ottenere un esito positivo, che sarebbe utilizzabile come punto fermo per tentare di impedire che la prossima estate le due Province adottino nuovamente ordinanze di chiusura del passo Sella».


Non solo, la speranza degli aderenti al Comitato è di poter ottenere, nel dibattito sul merito, un risarcimento a ristoro dei minori introiti per il 2017. C’è chi, al riguardo, aveva calcolato all’inizio della sperimentazione di chiusura del passo Sella fino a 40 mila euro di perdita. Solo un timore, per la verità. Certo è che gli affari, di mercoledì, sui 4 passi intorno al Sella e giù in valle, ad Arabba, sono stati tutt’altro che rosei. Lo conferma anche il sindaco di Livinallongo, Leandro Garones.


«È mancata una corretta comunicazione – spiega – perché molti turisti che avevano programmato escursioni da noi hanno capito che venivano chiusi tutti i passi e, pertanto, sono rimasti a casa o sono andati altrove».


La motivazione del mancato accoglimento della richiesta di sospensiva dell’ordinanza è, come si ricorderà, che gli eventuali danni non sono definitivi, sono solo di natura patrimoniale e quindi possono essere indennizzati qualora venisse riconosciuta la fondatezza del ricorso.


«Noi sappiamo che non è così – puntualizza Finazzer – e che la chiusura del passo sta provocando uno sviamento della clientela che si estende anche negli altri giorni oltre al mercoledì, ma così ha deciso il Tar».


Se ne discuterà, appunto, in autunno, probabilmente a novembre. «Nel merito – ricorda Finazzer – noi abbiamo 16 pagine di argomenti. Avremo la sentenza, ne sono sicuro, che dovrà essere pubblicata probabilmente verso gennaio. E sarà una sentenza che sarà una pietra tombale su questa sperimentazione. Ma siamo anche pronti, qualora il Tar fosse a noi sfavorevole, ad andare in appello al Consiglio di Stato dove far valere le nostre ragioni. Più lontani andremo da Trento e da Bolzano più diventeranno forti gli argomenti di diritto e di principio e meno quelli delle relazioni politiche locali».


A loro conforto gli operatori si appellano anche alle conclusioni della Commissione consigliare del Comune di Canazei che si occupa di questa tematica. Riunitasi nei giorni scorsi, ha espresso parecchi punti interrogativi sulla chiusura della strada del passo Sella di mercoledì. Dubbi che condivide anche il sindaco Parmesani. Che il traffico sia eccessivo, nel cuore dell’estate, lo certifica anche l’ultimo incidente, sulla strada per il Pordoi. Si sono scontrati un pullman di linea ed un motociclista. «Ma il problema non lo si risolve chiudendo la strada, bensì con facendo correre i grandi pullman, magari trasportando solo pochissimi passeggeri. Basterebbero delle navette molto leggere, di dimensioni contenute».
(fdm)


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