Senfter s’arrabbia: «Il collegamento tra Padola e Pusteria resta la mia priorità»

L’imprenditore ribadisce: «La Provincia di Bolzano ha solo detto no a due varianti estranee a questo progetto»



«Il collegamento sciistico fra il Comelico e la Pusteria sarà un successo per ambedue le vallate. Ne ero convinto otto anni fa, quando siamo partiti con questo progetto, ne sono ancora più convinto oggi».

Parola di Franz Senfter, presidente della 3 Cime Dolomiti/3Zinnen Dolomites, la società che gestisce gli impianti sciistici di San Candido, Monte Elmo, Croda Rossa, Signaue e Padola, in Comelico Superiore.

«Sento che, in particolare in Comelico, qualcuno è preoccupato. Sento che qualcuno addirittura insinua che il progetto sarebbe fermo e che non sarebbe più di nostro interesse. Niente di più falso. Scriva per favore, così che sia chiaro a tutti anche attraverso le pagine del “Corriere delle Alpi”, che Franz Senfter è determinato a portare a conclusione questo collegamento».

Dopo aver venduto all’inizio di questo anno le sue aziende del settore dei salumi, ed in particolare dello speck, Franz Senfter, al compimento dei 75 anni, ha deciso di dedicare tutto il suo tempo allo sviluppo del turismo.

«Anche per restituire al territorio, con questo mio impegno personale», ribadisce, «parte di quello che il territorio ha dato a me ed alla mia famiglia. Tant’è che mentre prima, essendo impegnato durante la settimana a Modena, dove ero presidente della Grande Salumifici Italiani, potevo dedicare alla 3 Cime Dolomiti solo il fine settimana, ora il mio ufficio principale è proprio qui al Punka (il centro servizi polifunzionale di Versciaco, ndr) e quindi seguo giorno per giorno, ora per ora direi quasi, l’andamento degli impianti. E sono lieto di vedere che già da questi primi giorni le nostre piste sono molto frequentate e che anche gli alberghi stanno lavorando già molto bene».

Da cosa derivano allora queste voci su un possibile stop al collegamento fra Comelico e Pusteria?

«Da informazioni false e mal riportate. Avevamo sottoposto alla Provincia di Bolzano alcune migliorie al nostro sistema di collegamenti dalla parte della Pusteria. Di sei varianti, quattro sono state accolte e due no. In particolare, non è stata accettata una pista che da Monte Elmo doveva scendere verso Monte di Mezzo, direzione Sesto, così come ci era stato richiesto da alcuni residenti che su quel pendio hanno attività di agriturismo e che sarebbero stati ben lieti di poter far arrivare da loro i clienti sci ai piedi. Ma il terreno non è stato ritenuto idoneo. L’altra variante riguardava invece uno skilift da Passo Monte Croce a Signaue; preso atto di questo no, abbiamo già deciso di completare quel breve tratto con bus navetta elettrici, con frequenza ogni 15 minuti».

Due varianti che non riguardano comunque il Comelico.

«Ecco, voglio ribadire proprio questo. La decisione della Provincia di Bolzano, che peraltro con il presidente Arno Kompatscher è sempre stata a fianco della nostra attività e crede molto nello sci come traino turistico, niente ha a che vedere con il collegamento con il Comelico, che procede come da programmi».

Ovvero?

«Dal punto di vista politico abbiamo riscontrato una totale adesione al progetto, dal punto di vista tecnico stiamo aspettando un ok dalle competenti autorità di Roma e Venezia per quanto riguarda gli ultimi aspetti di impatto ambientale».

Riepiloghiamo: si tratta della realizzazione di due impianti e due piste.

«Sì, due cabinovie; la prima che dalla Val Grande salirà verso Col d’ la Tenda e la seconda che dalla stessa Val Grande porterà al Collesei, sopra il Passo Monte Croce; e le due piste che si chiameranno Valgrande e Popera».

Progetto peraltro già finanziato.

«Sì, per un totale di 38,5 milioni di euro, di cui il 70% attraverso il Fondo dei Comuni di confine ed il 30% di co-finanziamento privato, già messo a disposizione dalla nostra società».

Qualcuno sostiene che un imprenditore come lei, abituato a decidere, progettare e realizzare, si sia stancato di tutte queste lungaggini ed abbia deciso di virare verso l’Austria.

«Che ci sia un progetto di proseguire il nostro Giro delle Cime da Orto del Toro verso Hochgruben, a 2.538 metri, sopra Sillian, è noto; e stiamo andando avanti di buona lena. Ma questo non vuol dire che si sia perso interesse verso il Comelico. Anzi ci tengo a ribadirlo: io a questo progetto ci ho sempre creduto ed oggi sono ancora più determinato a portarlo avanti. In piena sintonia con le amministrazioni locali ed anche con la popolazione del Comelico, che mi manifesta di essere sempre più fiduciosa in una ripresa dell’economia anche attraverso questo collegamento». —





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