Sentenza Franceschi alla fine di novembre
Ieri soltanto la relazione del giudice della Corte d’Appello di Venezia che ha stabilito il calendario
enrico pompanin
VENEZIA. Tre udienze per l’appello Franceschi. La sentenza è stata messa in calendario per il 28 novembre. Ieri, da mezzogiorno in poi, alla Corte d’Appello di Venezia solo la relazione del giudice. Il processo è partito, nel senso che è stato incardinato, ma non si è andati al di là della fissazione delle date.
Il 24 ottobre al mattino parleranno il procuratore generale e l’avvocato De Vecchi, che rappresenta la parte civile Emilia Tosi. Nel pomeriggio, toccherà a Prade, che è uno dei due difensori del sindaco Andrea Franceschi e Antonelli, che invece difende l’imprenditore che si è aggiudicato l’appalto dei rifiuti Teodoro Sartori. Il 7 novembre sarà la volta degli altri difensori: Gaetano Pecorella, per Franceschi, Pierangelo Conte e Domenico Carponi Schittar per il vicesindaco Enrico Pompanin, e Michele Godina per l’assessore Stefano Verocai. Infine, il 28 eventuali repliche e sentenza di secondo grado. Non ha presentato appello soltanto la dirigente Tosi, che vorrebbe un risarcimento superiore ai 10 mila euro che le sono stati riconosciuti dal tribunale di Belluno, ma anche la procura della Repubblica, che ha ottenuto l’interdizione dai pubblici uffici solo per Franceschi e la vorrebbe estesa anche a Pompanin e Verocai.
Per turbativa d’asta e minacce a pubblico ufficiale i giudici di Belluno hanno dato tre anni e sei mesi e mille euro di multa ad Andrea Franceschi, senza le attenuanti generiche, in compenso con cinque anni d’interdizione; due anni e otto mesi e 350 euro a Pompanin; due anni e sei mesi e 200 euro al vincitore dell’appalto dei rifiuti Sartori; un anno e quattro mesi a Verocai (pena sospesa). Per tutti il pagamento del le spese e Franceschi e Pompanin anche il risarcimento a Tosi.
ll collegio aveva assolto per l’abuso d’ufficio, perché compreso nella turbativa d’asta e per la tentata violenza privata, che non è stata dimostrata.
(g.s.)
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