Sentiero del Gufo, addio Il maltempo di ottobre l’ha cancellato del tutto
PIEVE DI CADORE
Sentiero del Gufo, addio. L’ondata di maltempo di fine ottobre ha cancellato il caratteristico tracciato che, correndo lungo la sinistra orografica del lago di Centro Cadore, collegava Pieve con Domegge. Si tratta di uno dei sentieri più recenti realizzati in Centro Cadore, i cui lavori hanno generato a suo tempo non poche polemiche in merito all’area franosa che attraversa ed alla preparazione fisica che richiede per essere completato; sentiero che però, al tempo stesso, si è guadagnato in breve tempo i galloni di attrazione turistica di riferimento alla luce della crescente frequentazione. Un sopralluogo effettuato nelle scorse ore dall’assessore delegato alla manutenzione del territorio di Pieve, Stefano Campi, ha portato all’amara scoperta.. Il sentiero risulta impraticabile in val Prigioniera, dove la furia del maltempo ha cancellato il tratto situato proprio sulla linea di confine tra i comuni di Pieve e Domegge. L’acqua, oltre a scavare un canale di qualche metro, ha distrutto gradini e parte attrezzata realizzati nel tratto più impervio ed al tempo stesso più suggestivo.
«Diciamo subito che la zona risulta pericolosa e particolarmente instabile, è bene evitare di avventurarsi da quelle parti», sottolinea Campi, «il sentiero risulta impraticabile perché è impossibile proseguire dove l’acqua ha scavato un solco profondo qualche metro; ma va aggiunto che, anche nella prima parte, nella zona Miralago, è impossibile oltre che molto pericoloso avventurarsi lungo il sentiero perché ci sono diversi alberi caduti che quanto prima andranno rimossi».
L’assessore non si sbilancia sul futuro del sentiero.
«Intanto dovremo concordare qualsiasi operazione insieme agli amministratori di Domegge, visto che il sentiero interessa anche loro. Lo stato dell’arte però si presenta particolarmente complesso per una serie di fattori. Intanto non basterà la buona volontà di qualche volontario per rimettere le cose a posto. Serve un intervento radicale per ripristinare quella parte di sentiero che oggi non esiste più, e per farlo servono tanti soldi. C’è poi da aggiungere che la zona è impossibile da raggiungere con i mezzi. La val Prigioniera si presenta instabile dal punto di vista geomorfologico, aspettiamo primavera e poi valuteremo il da farsi». —
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