Sentiero sulle tracce della guerra

Sarà un percorso “parlante” sui luoghi toccati dai conflitti, realizzato dal Cai

BELLUNO. In cammino lungo le tracce della storia. Comune e Cai di Belluno hanno stretto una collaborazione per creare un sentiero tematico che ripercorra i luoghi coinvolti nella guerra di Liberazione contro il nazi-fascismo e nella ritirata di Caporetto. L’iniziativa si inserisce infatti nella ricorrenza per il 70° anniversario della Liberazione che Belluno, città insignita della medaglia d’oro al Valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività partigiana, intende celebrare anche riscoprendo il territorio che è stato teatro della guerra.

Il sentiero che il Cai sistemerà parte da Faè, risale la valle del Desedan per arrivare in Cajada e, da qui, a Forcella Tanzon. Quindi gli escursionisti percorreranno la valle del Rui Fret (dietro il monte Serva), arriveranno a Mariano, scenderanno verso il Bosco delle Castagne e giungeranno al centro Piero Rossi. «Si tratta di un percorso seguito da più generazioni, i più recenti sono i partigiani che fuggivano dal Cansiglio», racconta il presidente della sezione di Belluno del Club alpino italiano, Sergio Chiappin. «Anche i bersaglieri lo conobbero, durante la ritirata di Caporetto: il reggimento che scendeva dal Cadore si trovò la strada sbarrata dalle pattuglie austriache nei pressi di Ponte nelle Alpi e dovette percorrere buona parte del sentiero per sfuggire all’accerchiamento. Infatti sul sentiero che andremo a riscoprire fra Mariano e Case Bortot c’è un’iscrizione che ricorda la ritirata».

L’idea del Comune e del Cai, dunque, è quella di ricordare i fatti accaduti in tempo di guerra, ma insieme anche di riscoprire un pezzo di territorio che non molti escursionisti frequentano (da qui anche la valenza turistica dell’operazione). E non sarà un sentiero qualunque: sarà infatti utilizzata la tecnologia del “Sentiero parlante”, già sviluppata dal Cai Veneto in varie parti del territorio.

Al posto di posizionare bacheche informative lungo i percorsi, tutte le informazioni storiche, ma anche naturalistiche, geologiche ed escursionistiche si potranno consultare sul proprio cellulare, su cui dev’essere installata una app apposita. «L’applicazione conduce l’escursionista lungo il sentiero usando il segnale del satellite e indica i “punti parlanti”», continua Chiappin. «Qui si possono ascoltare o leggere a video indicazioni e informazioni di varia natura». La guida sarà predisposta in due lingue, italiano e inglese.

«Siamo in fase di progettazione avanzata», conclude Chiappin. «I volontari Cai di Belluno e Longarone si stanno occupando delle sistemazioni del sentiero e contiamo di essere pronti a breve».

Alessia Forzin

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