«Senza accordo stop agli straordinari»

I lavoratori premono per ottenere la revoca della messa in mora degli stipendi, ma per l’Usl 2 è un passaggio dovuto

FELTRE. Se sindacati e lavoratori non otterranno la revoca dei due provvedimenti prospettati dall'Usl, da sabato mattina lo stato di agitazione sarà effettivo: i lavoratori incroceranno le braccia ad ogni richiesta aggiuntiva di reparto o servizio. E il prefetto dovrà esserne informato per convocare una conciliazione successiva dove la massima autorità di Stato a livello locale entrerà nel merito della querelle. Lunedì poi è già in programma un'assemblea a scaglioni per permettere la massima partecipazione dei lavoratori. È quanto emerso ieri, nella riunione fra parte sindacale e parte aziendale, nel dibattito per la vicenda controversa della vertenza intentata e vinta dai 17 dirigenti sanitari non medici che avanzano almeno sei milioni e duecentomila euro, subito e al netto degli anni dal 2009 ad oggi.

La dirigenza Usl ha preso tempo e i sindacati, tutti uniti, incalzano per far recedere l'azienda da provvedimenti a scapito dei lavoratori di comparto ospedaliero (tutti i dipendenti ad eccezione dei medici). La riunione di ieri che ha riaperto la trattativa dopo la proclamazione dello stato di agitazione si è risolta con un rinvio. Entro venerdì, la dirigenza sanitaria dovrà aver acquisito un parere dal collegio sindacale circa la possibilità di utilizzare i “residui” (oltre cinquecentomila euro di fondi aziendali) per non congelare una quota parte del salario accessorio dei lavoratori che va da un minimo di venti a un massimo di 65 euro lordi mensili, a seconda dei singoli redditi. Dovrà rispondere inoltre al fronte sindacale unito (confederali e Nursing Up) se intende revocare o meno la messa in mora degli stipendi (la famosa lettera da recapitare nominalmente ad ogni lavoratore di comparto), passaggio obbligato da parte Usl per far decadere i termini di prescrizione, passaggio inaccettabile da parte sindacale, pronta a impugnare legalmente tale provvedimento. Intanto all'assemblea di lunedì i lavoratori saranno messi al corrente dal vivo, degli ultimi sviluppi e programmeranno un'azione di protesta che potrebbe avere effetti pesanti sull'utenza intra ed extra-ospedaliera. All'incontro di ieri mattina, presenti Fabio Zuglian (Cisl), Gianluigi Della Giacoma (Cgil), Gino Comacchio (Uil), Guerrino Silvestrini (Nursing Up), oltre a Giorgio Faccioli (Uil dirigenti) che ha seguito la causa dei ricorrenti, si sono riassunti i principali temi di confronto tra le parti e discusse le modalità di quantificazione e di erogazione del fondo di risultato e di produttività 2015. «Siamo nella condizione di dover adottare tutti gli atti necessari a seguito della notifica del precetto, ma c'è la più ferma volontà di minimizzare l'impatto sul personale», questo il commento del dg Adriano Rasi Caldogno. (l.m.)

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