Senza pediatri, l’Usl 1 ricorre ad altri specialisti
COMELICO. Non si trovano pediatri disposti a prestare la loro opera nelle parti alte della provincia così l’Usl 1, dovendo garantire l’assistenza pediatrica ai bambini residenti in Comelico e Alto Agordino, è stata costretta a rinnovare il contratto a tre specialisti per alcuni accessi al mese al costo di 35 mila euro. Sempre più pesante la carenza di medici pediatri nell’area tra Sappada, Santo Stefano, San Pietro di Cadore, San Nicolò, Danta e Comelico Superiore da anni priva dei questa figura, visto che ogni concorso medico ha dato esito negativo. Ma n questa zona vivono circa 400 bambini di età compresa tra 0 e 6 anni, per cui dal 2013 sono stati incaricati di ricoprire il servizio due medici (Rebeschini e Mongillo) che effettuano due accessi settimanali di tre ore ciascuno nell’ambulatorio distrettuale di Santo Stefano. I due specialisti accedono a rotazione in base alla programmazione definita d’intesa con il distretto unico socio-sanitario.
La stessa situazione critica si rileva anche tra Alleghe, Colle Santa Lucia, Livinallongo, Selva di Cadore e Rocca Pietore dove risiedono circa 200 bambini in età pediatrica e dove nessuno specialista ha mai accettato alcun incarico. Infatti, lo stesso direttore del distretto evidenzia che «nell’Alto Agordino non c’è mai stato un pediatra di libera scelta, nè è prevedibile che venga acquisito a breve. E quindi anche qui si è cercato di ovviare alla carenza, attribuendo 60 accessi ambulatoriali di 4 ore ciascuno al pediatra del Basso Agordino (dott. Spacagna). Intervento che ha dato buoni risultati s tanto che il suo incarico è stato prorogato fino alla fine del 2015, sempre in attesa di trovare qualche pediatra che voglia stabilirsi in queste zone o salvo una diversa organizzazione dell’assistenza territoriale già avviata.
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