Senzatetto alle Gabelli condannato
BELLUNO. Il tetto delle Gabelli sopra la testa. Un uomo senza fissa dimora aveva cercato rifugio nella scuola elementare di via Segato, per non dormire sotto le stelle. Ma era stato visto entrare attraverso un ingresso laterale da un poliziotto, che aveva chiamato la volante, in maniera da fargli cambiare idea. P.B. è finito così a processo per invasione di terreni o edifici, con il risultato di essere condannato a una pena di 20 giorni di reclusione più il pagamento delle spese processuali, dal giudice Coniglio.
Il pubblico ministero Pesco aveva chiesto una condanna più dura, a tre mesi, mentre la difesa si è battuta per l’assoluzione con l’avvocato Tiziani d’ufficio, in mancanza del convalescente Patelmo, perché il fatto non sussiste. Ma si sarebbe accontentato anche di un proscioglimento per la particolare tenuità del fatto. Niente di tutto questo, secondo il tribunale. Quanto alla parte offesa, nella circostanza era il Comune di Belluno, che naturalmente non si è costituito parte civile. Non c’erano danni da chiedere a una persona che peraltro di denaro non ne ha, nemmeno per l’effrazione della serratura di una porta.
Secondo l’accusa, il reato era pienamente provato e, oltre tutto, si trattava di un edificio che non è in stato di abbandono, per quanto potesse sembrare trascurato. Al suo interno, sono state trovate delle giacche, che potevano essere benissimo ricondotte all’imputato, segno che si stava preparando a trascorrere la notte. Conseguente la richiesta di condanna. Il difensore ha ribattuto che quell’ingresso sarebbe stato soltanto temporaneo. P.B. è entrato e uscito, in quanto era abituato a pernottare nei sotterranei dell’ospedale San Martino. Non era configurabile l’invasione di edificio e non vi è prova che quegli indumenti siano di proprietà dell’imputato. Per quanto riguarda lo stato dell’edificio, non è uno caso che la sede sia stata spostata nel prefabbricato del parco Città di Bologna. Attualmente ci sono dei lavori in corso, ma l’assoluzione o il prosciglimento non sono arrivati. L’uomo è stato condannato. (g.s.)
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