Sepoltura a Cima Grappa per il soldato senza nome
Giovedì mattina la solenne cerimonia di tumulazione al sacrario militare . I resti del militare italiano erano stati ritrovati nella zona di Valpore
SEREN DEL GRAPPA. Troveranno definitivamente riposo giovedì, nel sacrario militare di Cima Grappa, i resti del soldato senza nome caduto durante la Grande guerra nella zona di Valpore ritrovati a metà dello scorso agosto.
Con una solenne cerimonia nel giorno della ricorrenza dei defunti, infatti, a Cima Grappa verranno tumulate le salme di quattro caduti trovati negli ultimi tempi sul massiccio del Grappa: quelli riaffiorati tra la vegetazione a Seren – all’altezza del Col dell’Orso, tra Valpore di Cima e Murelon– e tre ritrovati sul versante sud del massiccio.
L’appuntamento è per giovedì alle 10, con il raduno delle autorità e delle associazioni al sacello della Madonnina del Grappa e l’arrivo delle salme dei caduti. Quindi ci sarà la celebrazione della messa da parte di don Francesco Mascotto, parroco di Crespano, seguita dal saluto delle autorità e dall’intervento commemorativo del generale di corpo d’armata Federico Bonato, in rappresentanza dello stato maggiore della Difesa. Seguirà quindi la cerimonia di tumulazione delle salme.
«Ci sarà una rappresentanza serenese», spiega il sindaco Dario Scopel, «ci sarò infatti io assieme agli alpini del gruppo Ana di Seren e anche al gruppo degli ex combattenti. Dopo il ritrovamento dei resti, credo cche questo sarà senz’altro un momento molto emozionante, una storia che si conclude».
La storia è quella di un ragazzo morto nei boschi di Seren durante la Grande guerra, strappato alla sua famiglia e ai suoi affetti dal conflitto e il cui corpo è rimasto per decenni sotto poche spanne di terriccio.
Di lui si sa solo che si trattava di un combattente italiano: lo dicono i pochi resti dell’equipaggiamento, tra cui un caricatore, rimasti addosso allo scheletro, ma non si è potuto accertare se si trattasse di un alpino o di un fante né da dove provenisse. Non sono stati trovati infatti né l’elmetto né il piastrino identificativo. Non è rimasto molto nemmeno della divisa grigioverde, mentre le ossa sono in buono stato di conservazione, riparate com’erano da uno strato di terra.
A ritrovare quello che restava del soldato caduto è stato, a metà agosto, il recuperante feltrino Enrico Rech, che con il metal detector Rech ha avvertito la presenza dell’involucro della maschera antigas e visto qualcos’altro che affiorava.
Rech ha allertato i carabinieri forestali e i rappresentanti dell’amministrazione comunale di Seren. Sono stati i militari a usare tutte le cautele necessarie per estrarre i resti. L’intero scheletro è stato recuperato e ricomposto nella camera mortuaria del cimitero di Seren del Grappa, mentre le munizioni sono state prese in consegna dai carabinieri. E giovedì quel ragazzo senza nome ritrovato per caso troverà riposo a Cima Grappa.
Stefano De Barba
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