Sequestrata anche l’eredità Zuppani

Caso Guglielmo. I giudici hanno accolto la richiesta della procura: sigilli su beni da oltre un milione e mezzo di euro
Di Marco Filippi
PONTEDERA (PISA) 2005052720081109 20050524 - PONTEDERA - PISA - CRO - PEDOPORNOGRAFIA: SITO WEB SEGRETO,186 INDAGATI IN 16 REGIONI. Un agente della Polizia di Stato controlla al computer alcuni siti internet, oggi a Pontedera, in provincia di Pisa. Scaricavano da un sito Internet 'segreto', non presente nei motori di ricerca web e al quale si poteva avere accesso soltanto con una password, filmati con bambine di eta' compresa tra i 4 e gli 8 anni vittime di abusi sessuali e sevizie. E' l'accusa contestata a 186 indagati in 16 regione italiane nei confronti dei quali sono in corso perquisizioni compiute da polizia postale, carabinieri e guardia di finanza nell'ambito di una vasta operazione contro la pedofilia e la pedopornografia. FRANCO SILVI - ANSA - KRZ - Suicida un indagato - Un poliziotto mentre controlla un sito Un poliziotto controlla un sito sul web (FRANCO SILVI/ )
PONTEDERA (PISA) 2005052720081109 20050524 - PONTEDERA - PISA - CRO - PEDOPORNOGRAFIA: SITO WEB SEGRETO,186 INDAGATI IN 16 REGIONI. Un agente della Polizia di Stato controlla al computer alcuni siti internet, oggi a Pontedera, in provincia di Pisa. Scaricavano da un sito Internet 'segreto', non presente nei motori di ricerca web e al quale si poteva avere accesso soltanto con una password, filmati con bambine di eta' compresa tra i 4 e gli 8 anni vittime di abusi sessuali e sevizie. E' l'accusa contestata a 186 indagati in 16 regione italiane nei confronti dei quali sono in corso perquisizioni compiute da polizia postale, carabinieri e guardia di finanza nell'ambito di una vasta operazione contro la pedofilia e la pedopornografia. FRANCO SILVI - ANSA - KRZ - Suicida un indagato - Un poliziotto mentre controlla un sito Un poliziotto controlla un sito sul web (FRANCO SILVI/ )

BELLUNO. Sigilli anche sull’eredità Zuppani. Lo hanno deciso i giudici del tribunale di Belluno sciogliendo una riserva durata quasi tre mesi. Si complica la posizione giudiziaria del medico bellunese Maurizio Guglielmo, indagato dalla procura della Repubblica per circonvenzione d'incapace per essersi fatto nominare erede universale di un patrimonio da oltre 20 milioni di euro da un ricco anziano di Belluno, proprietario di immobili in centro storico a Venezia e ad Acapulco in Messico, oltre che essere titolare di un conto in banca da quattro milioni di euro. Sfumato (almeno per il momento) il ricco patrimonio del 76enne bellunese, ora Guglielmo vede messa a repentaglio anche la fortuna ereditata tredici anni fa dalla contessa Francesca Romana Zuppani, deceduta il 23 maggio del 2000.

I giudici hanno così “congelato” una serie di terreni in provincia di Novara del valore di poco più di un milione di euro e conti correnti per una somma di oltre 600.000 euro. Tanto Guglielmo ereditò dalla nobildonna di Sedico. Secondo indiscrezioni, il tribunale avrebbe ritenuto sufficienti le argomentazioni addotte dalla pubblica accusa per giustificare il sequestro, ritenendo che il medico bellunese avrebbe adottato con la contessa la stessa tecnica usata per farsi intestare l’eredità dal ricco anziano bellunese.

Il caso giudiziario della nobildonna s’è dunque riaperto. Non tanto dal punto di vista penale (anche perché gli eventuali reati ipotizzabili sarebbero comunque caduti in prescrizione), quanto dal punto di vista patrimioniale. Il tutto in base ad una legge speciale, inizialmente riguardante i beni sospetti in odor di mafia, estesa poi anche ai proventi di reati comuni.

In altre parole i carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Belluno, che, sotto il coordinamento della procura, hanno effettuato in questi mesi un lungo e minuzioso lavoro d'indagine, hanno ottenuto il sequestro dei denari e dei beni immobili che il medico sotto inchiesta ricevette in eredità dalla contessa, tredici anni fa.

L'eredità Zuppani sembra un gigante dai piedi d'argilla. Proprio nell’ottobre scorso, infatti, i giudici della Corte d'Appello di Venezia hanno rigettato il ricorso di Guglielmo che chiedeva di entrare in possesso anche di villa Zuppani a Pasa di Sedico e dei terreni circostanti, ceduti dalla contessa alla Provincia di Belluno con due donazioni nel 1995 e nel 1997. Tutto questo dopo che la stessa contessa, nel febbraio del 2000, pochi mesi prima di morire, nel nominare Guglielmo suo erede universale con un testamento olografo, in calce aggiunse una postilla in cui invitava il suo erede a riappropriarsi della villa di Pasa e dei terreni circostanti donati all'ente. Sfumata la villa, ora Guglielmo rischia concretamente di perdere anche un patrimonio da oltre un milione e mezzo di euro. Ma la difesa del medico bellunese, rappresentata dall’avvocato Paolo Patelmo è pronta a dare battaglia, impugnando davanti ai giudici della Corte d’Appello la decisione del tribunale di Belluno di sequestrare anche l’eredità Zuppani.

Nel frattempo la procura della Repubblica sta per chiudere le indagini sull’inchiesta-madre, quella sull’eredità da oltre venti milioni di euro, dopo che un mese fa s’è chiuso l'incidente probatorio che doveva chiarire le condizioni psichiche ed il grado di influenzabilità, all'epoca dei fatti, del ricco anziano bellunese. Le conclusioni della perizia effettuata dal dottor Gian Paolo Urbani, primario di psichiatria dell'ospedale di Vittorio Veneto, sono state nette: l’anziano sarebbe stato circuibile a causa della sua ridotta capacità d'intendere e volere. L'esito della perizia è stato fortemente contestato in aula dal difensore di Guglielmo, l'avvocato Patelmo, secondo il quale l'anziano ha dimostrato al contrario di essere perfettamente in grado di ricordare numerosi particolari della vicenda e ciò sarebbe inconciliabile con l'esito della perizia.

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