Sequestrati due milioni e mezzo di euro

A tanto ammonta la cifra “sigillata” dalla procura della Repubblica a 13 persone accusate di aver evaso le tasse

BELLUNO. Gli evasori non possono dormire sonni tranquilli. Almeno quelli che risiedono in provincia di Belluno. Da ottobre 2012 a gennaio 2013 il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Belluno, coordinata dal sostituto procuratore Antonio Bianco, ha sequestrato materialmente oltre due milioni e mezzo di euro a tredici diverse persone accusate di evasione fiscale.

I minuziosi accertamenti da parte delle Fiamme Gialle hanno permesso di mettere i sigilli sull’ingente patrimonio. Attenzione, si tratta di conti intestati ai presunti evasori che saranno restituiti solo se si darà il dovuto al fisco. «L’attività della procura della Repubblica di Belluno - spiega il procuratore capo Francesco Saverio Pavone - va in una direzione ben precisa: le somme sequestrate preventivamente agli evasori saranno restituite soltanto se verranno pagate le tasse evase».

Linea dura, dunque, contro gli evasori fiscali. Ma vediamo il loro sommario identikit. Si tratta di liberi professionisti e imprenditori che negli accertamenti disposti dalla procura, nei mesi scorsi, sono incappati in incongruenze fiscali troppo lampanti. Tenori di vita troppo alti, macchine di lusso e beni posseduti che non giustificavano i miseri guadagni denunciati nelle dichiarazioni dei redditi. «La polizia tributaria - continua il procuratore Pavone - sta lavorando bene sotto la direzione del sostituto Bianco ed i risultati si vedono. In momenti come questi, di crisi economica, è importante dare una risposta ai cittadini. Far vedere che la polizia giudiziaria lavora per la legalità. Anche la Guardia di finanza, pur nella ristrettezza di uomini e mezzi, sta facendo il possibile per dare la caccia agli evasori».

Il messaggio del procuratore Pavone è chiaro: «Chi evade il fisco ruba alla comunità ed è equiparato se non peggio di un ladro». Ed altrettanto chiaro è l’avviso a chi finirà nelle maglie dei controlli fiscali con l’etichetta di evasore: «Qualora venga accertata un’evasione fiscale o si restituisce al fisco il mal tolto oppure la procura non è intenzionata a concedere patteggiamenti».

In parole povere, l’applicazione di pena con sconto se lo sogna chi non pagherà il dovuto al fisco. Nel frattempo i controlli ed i blitz della polizia tributaria continueranno. Uno speciale nucleo delle Fiamme Gialle darà la caccia spietata agli evasori. Il messaggio della procura bellunese è dunque chiaro: meglio pagare le tasse, che incorrere nelle maglie dei controlli anti-evasione.

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