Sequestro di alimenti fuori norma
Operazione della Finanza a Ponte nelle Alpi: il negoziante era in buona fede
Ventuno tonnellate di cibo scaduto e in alcuni casi anche infestato da parassiti sono state sequestrate nei giorni scorsi dai militari della Guardia di Finanza di Parma nel corso di un'operazione, denominata "Bad Food", nell'ambito del contrasto alle frodi agroalimentari e della prevenzione della salute pubblica. Le materie prime alimentari potenzialmente nocive erano destinate alla produzione dei cosiddetti "cibi pronti". Parma, 6 giugno 2017. ANSA/ GUARDIA DI FINANZA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++
PONTE NELLE ALPI. Aveva acquistato quei prodotti alimentari pagandoli regolarmente, non poteva immaginare che qualche tempo dopo la Guardia di Finanza sarebbe entrata proprio nel suo negozio per sequestrarli.
Si è conclusa nell’attività di un ignaro commerciante di Ponte nelle Alpi l’operazione delle fiamme gialle di Parma che hanno sequestrato diverse tonnellate di cibo scaduto, e in alcuni casi anche infestato dai parassiti, in un deposito di Fontevivo (Parma) riconducibile ad una società svizzera gestita da un parmigiano. Merce proveniente dall’estero e destinata ad industrie alimentari del centro e nord Italia. Attraverso ricevute e fatture i finanzieri sono riusciti a tracciare la distribuzione dei prodotti scoprendo che erano finiti anche sulle Dolomiti. La Guardia di Finanza di Belluno, su delega dei colleghi di Parma, ha sequestrato alcuni contenitori di insaporitori per il cibo messi in vendita in un negozio pontalpino. Il commerciante era all’oscuro dell’origine della merce e l’aveva messa in vendita in buona fede.
L’operazione si chiama, non a caso, “Bad Food” e si muove nel settore del contrasto alle frodi agroalimentari e della prevenzione della salute pubblica. I finanzieri hanno individuato un deposito non dichiarato nel comune di Fontevivo. Durante la perquisizione del magazzino sono stati trovati circa 4 tonnellate di prodotti vegetali disidratati - pomodori, cipolle, carote, spinaci, melanzane, funghi e sedano - in pessime condizioni igienico-sanitarie. Gli alimenti, che venivano in gran parte dall’estero, presentavano segni di alterazione o date di scadenza superate. La merce è stata sequestrata e il titolare dell’azienda denunciato per frode nell’esercizio del commercio e per alcune violazioni in materia di igiene degli alimenti. L’indagine non si è fermata lì. Altre 11 tonnellate sono state sottoposte a sequestro amministrativo a causa di carenze nell’etichettatura.
L’operazione si è poi estesa anche al nord Italia: i reparti della Guardia di Finanza locali hanno effettuato sequestri per un totale di 6 tonnellate di merce a Cesena, Pisogne (Brescia), Pavia, Bra (Cuneo), Silandro (Bolzano), Verona e Castelfranco Veneto arrivando anche a Ponte nelle Alpi. Il sequestro è stato fatto alcune settimane fa e riguarda qualche confezione di insaporitori per cibo ai quali si è risaliti grazie alle fatture. In totale sono state sequestrate 21 tonnellate di prodotti agricoli rischiosi per la salute dei consumatori.
(v.v.)
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