Sequestrò la fidanzata nel bagno di un locale
FELTRE. Chiusa a chiave nel bagno di un bar. L’albanese Isuf Allushi sapeva bene di non essere stato per niente gentile con la ex fidanzata, per di più minorenne all’epoca. Ma quasi sicuramente non immaginava di ritrovarsi a processo per sequestro di persona. Un’ipotesi di reato molto grave, che era stata qualificata in questo modo dal pubblico ministero Faion e confermata dal giudice per le udienze preliminari Marson, malgrado il tentativo del difensore Tandura di farlo ridimensionare in violenza privata.
La vicenda del 30 maggio 2017 è arrivata ieri mattina davanti ai giudici Coniglio, Feletto e Cittolin per l’apertura del dibattimento. La giovane donna si è costituita parte civile con l’avvocato Nicolai, anticipando che, quando sarà il momento opportuno, chiederà un risarcimento danni. Già fissate due udienze: il 6 novembre per i primi cinque testimoni della pubblica accusa e la settimana dopo le altre testimonianze e l’esame dell’imputato.
Quel giorno Allushi e la sua ragazza si trovavano al bar Italia di via Garibaldi, nel centro di Feltre. Secondo una prima ricostruzione la giovane donna era andata in bagno e lui non solo l’aveva seguita, ma prima che potesse chiudersi dentro si era infilato nel locale riservato alle signore, bloccando la porta con il chiavistello. Gli animi dei due ragazzi dovevano essere surriscaldati, sta di fatto che l’uomo ha cominciato a percuoterla, provocandole lesioni guaribili in sei giorni. L’ipotesi di reato di sequestro di persona è aggravata dall’aver commesso il fatto in danno di una minore.
La donna non riusciva ad andarsene e, una volta liberatasi da quella situazione, si è recata al Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria del Prato e alla vicina stazione dei carabinieri a presentare una querela. Secondo tutti, è sequestro di persona e il processo è appena cominciato. —
G.S.
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