Seren a caccia di volontari per il controllo di vicinato
SEREN DEL GRAPPA. Seren del Grappa punta a istituire il controllo del vicinato, ossia forme di sorveglianza volontaria del territorio (ovviamente disarmata) che servono, al tempo stesso, alla sicurezza e alla socialità. Ma i potenziali volontari che hanno alzato la mano per dimostrare la propria disponibilità, sono ancora pochi.
Il sindaco Dario Scopel, la cui amministrazione punta molto sul principio dell’automutuo aiuto in una realtà dove ci sono tanti anziani soli, aveva spiegato nel corso del tour frazionale la possibilità di avviare quest’iniziativa che già in altre aree della provincia funziona. «L’ho proposta», dice Scopel, «visto che molte erano le persone che mostravano insicurezza nelle settimane passate a causa dei furti nel Bellunese. Devo dire però che sono poche le persone che nel corso del tour frazionale si sono rese disponibili. Credo sarà comunque opportuno fare una serata ad hoc nella quale spiegare alla cittadinanza cosa sia il controllo di vicinato, magari invitando anche rappresentanti dei Comuni bellunesi che stanno già sperimentando questo tipo di iniziativa».
La proposta è quella di creare piccoli gruppi di persone che a turno percorrono le strade, guardando la luna e anche le finestre e i tetti, e magari buttare anche un’occhiata alle facce dentro le automobili in sosta. Tutto questo può aiutare chi vive solo, o chi ha paura, a sentirsi più tranquillo e soprattutto meno solo.
Una proposta che in qualche maniera potrebbe completare il progetto “Posso stare a casa”, di cui Seren è stato promotore.
Un progetto che ha a che fare con i “servizi leggeri di prossimità”, finanziato dalla Fondazione Cariverona con Sedico capofila. Il potenziamento dell’assistenza domiciliare estesa anche ai piccoli servizi che si rendono agli anziani senza parenti vicini, è quello che serve a mantenere la persona il più a lungo possibile a casa propria, senza dover ricorrere alla casa di riposo.
«Posso dire che si sta pensando ad una riproposizione del progetto anche per il 2018», dice il sindaco Scopel. «Dare servizi agli anziani permettendogli di rimanere a casa è determinante soprattutto alla luce della crescente difficoltà per anziani e famiglie di sopportare il peso delle rette nelle strutture assistenziali».
Seren ha un’alta percentuale di anziani, gli ultrasessantacinquenni rappresentano il 30 per cento. Così il sindaco, scorrendo fra i bandi della Fondazione, aveva individuato a fine 2015, fra i progetti che promuovono la permanenza della persona anziana nella propria casa, quello migliore per Seren. Ovvero rinforzare le ore dell’assistenza domiciliare integrata, gestita dall’Usl, con un altro tipo di supporto che è quello motivazionale dell’anziano. Un’idea piaciuta a tutti i sindaci della vecchia conferenza, prima dell’unificazione delle Usl.
Laura Milano
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