Serigroup, «il sindacato da noi non è necessario»
PIEVE D’ALPAGO. «Alla Serigroup non serve il sindacato. Anzi, dispiace che il presidio della Fiom Cgil abbia dato un’immagine distorta di come stanno le cose qui dentro».
L’80% dei lavoratori della Serigroup di Pieve d’Alpago - all’indomani del presidio organizzato dalla Fiom Cgil nel piazzale della fabbrica per solidarietà nei confronti di un dipendente sanzionato per una presunta insubordinazione ad un caporeparto e per permettere le elezioni delle rsu - ieri, dopo aver chiesto un permesso ad hoc, sono usciti per una sorta di “contro manifestazione”.
Gli operai sono usciti un po’ alla volta dalla fabbrica, ognuno lasciando il proprio posto. I volti visibilmente contratti, rattristati per quanto avvenuto. «Abbiamo spiegato all’azienda la situazione e abbiamo chiesto di poterci assentare qualche minuto per rappresentare le nostre ragioni», raccontano.
L’iniziativa è stata decisa per spiegare che «la maggior parte degli addetti della fabbrica non condivide nè la posizione del sindacato nè le cose che hanno detto sui media. Non c’è alcun clima di tensione nello stabilimento, abbiamo sempre partecipato a riunioni, senza che nessuno dicesse niente. Nessuno di noi sapeva di questo presidio, non siamo stati informati. Così stando le cose, come si fa poi a pensare che possiamo dare il nostro appoggio?».
I lavoratori tengono a precisare che «non ce l’abbiamo con il sindacato di per sè, che è importante, ma qui non ne abbiamo mai avuto bisogno. Abbiamo sempre percepito lo stipendio, quando siamo stati in cassa integrazione l’azienda ha sempre anticipato l’indennità. Ci dispiace di questa situazione che si riversa in maniera negativa sull’impresa».
La vicenda nasce un mese e mezzo fa, quando sono state indette le elezioni dei rappresentanti sindacali dello stabilimento che produce schede elettroniche. Questo primo esperimento era finito con un nulla di fatto, visto che a votare erano state tre persone e Confindustria non aveva ratificato il risultato per anomalie nella composizione della commissione elettorale. Martedì, invece, dei 48 addetti della Serigroup, a votare sono andati in dieci.
«Secondo il Testo unico non c’è un limite minimo di votanti per rendere valide le elezioni delle rsu», precisa Benedetto Calderone della Fiom Cgil, «per noi i tre candidati sono eletti. Comunque attendiamo la ratifica da parte di Confindustria nei prossimi giorni».
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