Serman, fatto l’accordo oggi la richiesta al giudice per attivare la mobilità
PIEVE D’ALPAGO. Vertice sul futuro della Serman, ieri sera a Pieve d’Alpago. E una decisione finalmente è stata presa.
Una decisione che verrà presentata questa mattina in tribunale. Due le ipotesi. La prima prevede che l’azienda presenti al tribunale una domanda di autorizzazione per la messa in mobilità dei dipendenti e il loro licenziamento. Nella domanda verrà anche sottolineato un aspetto, cioè che questa procedura comporta un costo per l’azienda di Pieve d’Alpago.
La seconda ipotesi prevede che sia il giudice stesso a dichiarare il fallimento, nominando quindi un curatore fallimentare che avrà il compito di attivare la procedura della mobilità per i 34 dipendenti della Serman. In ogni caso, finalmente, per gli operai si dovrebbe aprire uno spiraglio, quello di ricevere una quota dello stipendio come è previsto dalla procedura della mobilità. Stipendio che in questi ultimi mesi non hanno visto, da quando cioè l’azienda ha presentato la richiesta di autofallimento al tribunale.
Toccherà ancora una volta dunque al giudice fare un po’ di chiarezza sul destino di oltre trenta persone altamente specializzate, alcune delle quali avevano anche ricevuto da altre aziende delle proposte di lavoro, ma senza poterle accettare poichè sono senza stipendio ma anche tuttora dipendenti della Serman.
All’incontro di ieri sera erano presenti per l’azienda il titolare Pierluigi De Cesero con il legale Marc De Col dello studio Paniz, il consulente Antonio Scircoli, una rappresentanza dei lavoratori, con i loro legali Erminio e Valentina Mazzucco.
Le parti hanno ripercorso le varie fasi di questa vicenda che rimane perlomeno anomala. Le ragioni per cui la Serman ha presentato richiesta di autofallimento. E si è discusso anche del motivo per cui non è stata attivata la procedura di mobilità per i lavoratori.
I vertici dell’azienda ritenevano che la procedura sarebbe stata molto più breve, e che il tribunale stesso avrebbe attivato la mobilità in tempi molto stretti. Invece in realtà sono passati dei mesi senza che ci fosse chiarezza sul destino dei lavoratori e sui loro compensi.
Anche gli operai hanno detto la loro, attraverso i legali. E si è raggiunto l’accordo che questa mattina verrà presentato in tribunale.
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