Sersa cerca direttore con incarico annuale

BELLUNO. Cercasi un direttore per Sersa srl. L’attuale dirigente Maria Chiara Santin, infatti, a metà novembre lascerà il proprio incarico per andare in pensione e così il suo posto resta vacante....

BELLUNO. Cercasi un direttore per Sersa srl. L’attuale dirigente Maria Chiara Santin, infatti, a metà novembre lascerà il proprio incarico per andare in pensione e così il suo posto resta vacante. Per questo la società ha indetto un avviso per selezionare questa figura che avrà un contratto a tempo determinato per un anno. «Una scelta dettata dal fatto che anche il mio mandato scadrà il prossimo anno e poiché, da statuto, l’amministratore unico deve dire se vuole o meno avvalersi del direttore, si è preferito pubblicare un avviso per soli 12 mesi», sottolinea Loredana Barattin, in qualità appunto di amministratore unico di Sersa.

Barattin evidenzia che «il mio compito scade insieme con il sindaco del comune di Belluno e quindi siamo stati obbligati a cercare qualcuno che dirigesse la società per un anno soltanto. Ma sicuramente questo inciderà, temiamo, anche sul numero di domande che potrebbero arrivare. Un posto per dodici mesi non è molto appetibile», commenta l’amministratrice.

Inoltre, come si legge nel bando, a partecipare saranno chiamate le persone che hanno maturato già un’esperienza di almeno 5 anni in strutture pubbliche o enti sempre attinenti a questo ambito, mentre non sussisterà per loro l’obbligo di esclusività del rapporto di lavoro con Sersa. L’incarico avrà una valore economico di 35 mila euro lordi annui.

Intanto la Barattin evidenzia come i 10 posti presenti all’interno della casa di riposo Gaggia Lante di Cavarzano, dedicati al ricovero di sollievo per degenti affetti da Alzheimer, faticano ad raggiungere un tasso di occupazione vicino al 100%. «Nel primo semestre di quest’anno», precisa Barattin, «abbiamo avuto, ad esempio, una copertura di neanche il 60%. Non sappiamo come mai la popolazione non tiene in considerazione questa opportunità che è rivolta a chi cerca un po’ di respiro, pari a 60 giorni, dalla gestione casalinga di un malato di Alzheimer. Credo si tratti, da un lato, di questioni di cultura per cui soprattutto nella parte alta della provincia per i residenti diventa difficile e scomodo portare i loro cari a Belluno. D’altra parte anche la crisi economica ha incentivato le famiglie a tenere a casa questi pazienti».

Invece è in crescita anche nel territorio dell’Usl 1 la lista di attesa per l’entrata nelle strutture per anziani: nelle ultime rilevazioni, infatti, «ci hanno riferito che sono circa 200 le persone che attendono di entrare in una casa di riposo. Ed è per questo che ci sembra strano che posti per pazienti particolari, come sono quelli colpiti da demenza senile restino quasi vuoti, mentre quelli generici siano pieni».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi