Sersa, da febbraio nuovo direttore

Giorgio Pavan dell’Istituto di case di riposo di Treviso avrà l’incarico per tre mesi
La casa di riposo Gaggia Lante
La casa di riposo Gaggia Lante

BELLUNO. Sarà il direttore dell’Istituto di servizi di ricovero e assistenza agli anziani (Israa) di Treviso, Giorgio Pavan a gestire per tre mesi, a partire dal primo febbraio, la Sersa spa di Belluno.

La scelta è caduta sull’Israa «visto che il bando che avevamo pubblicato per un direttore che andasse a sostituire Maria Chiara Santin», precisa l’amministratrice unica di Sersa, Loredana Barattin, «praticamente si è risolto con un nulla di fatto perché la persona che era stata scelta alla fine ha deciso di non firmare il contratto. E d’altra parte anche il tempo così breve del mandato rendeva già di per sè difficile reperire qualcuno. Allora, visto che allo scadere della giunta Massaro decadrà anche l’incarico di amministratore, abbiamo pensato di trovare qualcuno che potesse garantire una presenza un paio di volte a settimana come faceva Santin, che avesse comunque esperienza e che potesse percepire lo stesso compenso del suo predecessore, vale a dire 50 mila euro l’anno da dividere in dodicesimi. E abbiamo scelto l’Israa, istituto molto conosciuto. Il suo direttore, quindi, garantirà per tre mesi la sua presenza e speriamo anche per altri tre, tanto da traghettare le elezioni amministrative. Dobbiamo considerare», ci tiene a precisa Barattin, «che la prossima volta ad amministrare Sersa non potrà più essere un dipendente dell’ente pubblico che ha in capo la società, come succedeva ora».

Intanto, però, arriva qualche segnalazione dalla casa di riposo per la presenza di pochi operatori, soprattutto nel pomeriggio, per gestire molti pazienti. E questo, secondo i familiari degli ospiti della casa di riposo «va a scapito delle persone ricoverate perché non si possono fare i risparmi sulla pelle degli anziani. I degenti non sono ammalati comuni e hanno bisogno di interventi che una sola persona, malgrado l’impegno che può metterci, non può fare da sola». Sulla presunta carenza di personale, Barattin sottolinea che «adesso sono molti gli addetti a casa con l’influenza e quindi facciamo fatica a sostituirli. Comunque è il responsabile del nucleo a valutare quanto personale serve per quel servizio. Noi garantiamo sempre gli standard regionali previsti».

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