Sersa, pronti i posti per gli stati vegetativi

Previsti sei letti, due per i malati di Sla. Richiesta una compartecipazione alla famiglia dell’utente
Belluno 2008. La casa di riposo Maria Gaggia Lante a Cavarzano. - La casa di riposo Gaggia Lante
Belluno 2008. La casa di riposo Maria Gaggia Lante a Cavarzano. - La casa di riposo Gaggia Lante

BELLUNO. Manca poco all’attivazione dei sei posti letto all’interno della casa di riposo Gaggia Lante di Belluno dedicati ai pazienti in stato vegetativo permanente; posti che, in caso di necessità, possono essere utilizzati anche da persone colpite da Sla (sclerosi laterale amiotrofica).

Nei prossimi giorni Sersa firmerà la convenzione, che regolamenta anche l’accoglimento e la dimissione dal nucleo della casa di riposo. La struttura dispone di 150 posti accreditati: 48 di media intensità assistenziale, 10 per i pazienti affetti da Alzheimer, sei per gli stati vegetativi e il resto di intensità ridotta. Ma vista la necessità di avviare questo nuovo percorso assistenziale, Sersa, assieme alla Usl, ha deciso di riconvertire alcuni posti di intensità ridotta per utilizzarli per questo nuovo nucleo.

«Si partirà dapprima con due posti», precisa Angelo Tanzarella funzionario dei servizi sociali dell’Usl 1, «poi, in base alle necessità verranno aumentati». Ad oggi, in realtà, «ci sono già i due pazienti certificati che potrebbero entrare», precisa Marco Cristofoletti, vice direttore del distretto unico sanitario.

I posti letto per gli stati vegetativi costeranno 153 euro al giorno e saranno a carico del fondo sanitario; dal sesto mese di ricovero, ai familiari del paziente verrà richiesta una compartecipazione alla spesa pari a 23 euro al giorno, che dovranno essere versati alla Sersa spa. L’attivazione dei due letti costerà 55 mila euro.

Per quanto riguarda, invece, i pazienti affetti da Sla, Venezia ha certificato 54 quote di rilievo di elevata intensità, con un finanziamento a carico del fondo sanitario veneto; due di queste quote sono state attribuite all’Usl 1 per un valore di 69.350 euro.

Per questi pazienti, che devono essere certificati anche dal Centro regionale per le malattie rare, la spesa è di 95 euro al giorno per la parte a carico del fondo sanitario regionale e 40 euro giornalieri di compartecipazione a carico dell’utente, della sua famiglia o del Comune.

«Il servizio per gli stati vegetativi sarà seguito da un medico di famiglia, a cui si affiancheranno alcuni specialisti», precisa Cristofoletti. «Avremo per due ore al mese il pneumologo, il fisiatra, il medico delle cure palliative e il neurologo. Inoltre, è stata prevista anche la possibilità di avere una consulenza telefonica con altri specialisti. Previsto anche uno psicologo per tre ore a settimana a sostegno della famiglia e per la valutazione dello stato neurodegenerativo del ricoverato. Infine, per ogni paziente ci sono infermieri, operatori socio sanitari e fisioterapisti per quattro ore al giorno».

Paola Dall’Anese

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