«Serve una soluzione che tenga conto di tutti»
BELLUNO. «Siamo per la riprogettazione del piano di razionalizzazione degli elettrodotti». Parola di Quinto Piol neo segretario dell'Unione comunale del Partito democratico. Nell'assemblea di martedì il circolo di Cavarzano aveva presentato un ordine del giorno per invitare il partito a prendere posizione. Per mancanza di tempo il punto è stato rinviato all'assemblea provinciale che si è tenuta ieri sera.
Ma Quinto Piol ha la sua idea: «A questo punto è doveroso sedersi attorno a un tavolo per trovare un accordo, altrimenti rischiamo che tutto si blocchi», spiega. «Va trovata una soluzione che raccolga le esigenze di tutti i territori. Capisco i problemi di Ponte nelle Alpi, ma Ponte deve capire il problema di Belluno e di tutta la Valbelluna». Secondo Piol «Non si può rifiutarsi di discutere. Oggi la situazione più critica c'è a Ponte, ma la soluzione prevista comporta problemi da altre parti della provincia e vanno tenuti in considerazione».
Piol precisa di parlare a titolo personale, «ma penso di interpretare comunque la posizione del Pd comunale». Intanto l'argomento elettrodotti rimane caldissimo. Ieri i comitati dei cittadini hanno diffuso una nota nella quale evidenziano la nota preoccupazione che la razionalizzazione in progetto possa essere parte dell'interconnessione a 380 kV con l'Austria. Hanno allegato alcune pagine del piano di sviluppo di Terna, dov'è scritto che fra gli interventi per il potenziamento dell’interconnessione con l’estero c'è una linea a 380 kV in Veneto.
«Conoscete un'altra provincia veneta che confina con l'Austria?», si chiedono i comitati, che attaccano la politica locale che «parla di 220 kV dimostrando di non essere preparata».
Interpellata, Terna chiarisce che l’interconnessione Italia-Austria a 380kV presente nel Piano di sviluppo della rete elettrica nazionale «ha un nome diverso dalla Razionalizzazione e sviluppo della Rtn nella Media Valle del Piave semplicemente perché si tratta di due opere differenti. La razionalizzazione della Media Valle del Piave, la cui tensione è pari a 220kV come testimonia tutta la documentazione esistente, è un intervento che sta affrontando la fase autorizzativa; invece l’interconnessione, per la quale è immaginata una tensione 380kV, è soltanto presente nel piano di sviluppo della rete nazionale fin dal 2001 come programma di lungo termine che ancora non ha iniziato alcun iter concertativo né tantomeno autorizzativo. La differenza tra le due opere si comprende anche dall’attenta lettura del Piano di Sviluppo, dove compaiono con due differenti sigle (204 P per l’interconnessione e 216 P per la Valle del Piave)».
La società ribadisce: «Qualora in futuro Terna intendesse realizzare un’interconnessione a 380 kV con l’Austria sarebbe tenuta a presentare un nuovo progetto e a ottenere una nuova autorizzazione. E prima attiverebbe un processo di concertazione con amministrazioni e popolazione». La società ricorda che la razionalizzazione consentirà all'attuale rete a 132 e 220 kV di dialogare, libererà i centri abitati dagli elettrodotti e la tensione esercitata sui cavi sarà a 220 Kv. (a.f.)
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