Servizi d’emergenza è attiva l’App studiata per i sordi

BELLUNO. Abbattere le barriere della comunicazione e consentire alle persone sorde di gestire in piena autonomia una richiesta d’intervento a polizia, 118, vigili del fuoco e soccorso stradale. Ma...

BELLUNO. Abbattere le barriere della comunicazione e consentire alle persone sorde di gestire in piena autonomia una richiesta d’intervento a polizia, 118, vigili del fuoco e soccorso stradale. Ma anche Forestale e Soccorso alpino.

A garantirlo è l’App Sos Sordi, già attiva a Belluno dallo scorso 22 maggio.

Nato da una collaborazione tra l’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi (Ens) e il ministero dell’Interno, il servizio viene gestito direttamente dalla sala operativa della questura di Belluno, «tra le prime in Italia ad adottarlo», ha spiegato Luciano Meneghetti, vicario del questore, che ieri mattina ha sottoscritto il protocollo d’intesa per l’avvio del progetto assieme al presidente Ens di Belluno, Diego Cassol.

Oltre ai dati del richiedente aiuto l’App fornisce anche la sua localizzazione e, impostandola, si possono inserire anche i dati di un familiare o dell’interprete Lis (lingua dei segni), «una figura che ancora manca in provincia di Belluno», ha spiegato Cassol.

Attualmente l’App funziona solo su dispositivi smartphone e tablet Apple, «ma a breve», ha aggiunto il vicario del questore, «sarà compatibile anche con i dispositivi Android».

Nello specifico l’App Sos Sordi è stata attivata su una postazione pc della sala operativa e «dotata anche di avviso acustico per allertare il personale», ha fornito le caratteristiche tecniche del servizio Silvia Silvestris, comandante della Squadra volante della questura di Belluno. «In questura era in funzione già da alcuni anni un sistema di lettura via terminale elettronico degli sms, con una media di circa quattro richieste di soccorso all’anno. Con questa nuova App si va a potenziare quel servizio, che consentirà quindi anche un traffico via email, con la conseguente possibilità di veicolare una maggior quantità di dati. E più precise sono le indicazioni che pervengono all’operatore più rapido ed efficace può diventare l’intervento di soccorso».

A Belluno l’Ens vanta ad oggi 80 associati, «in prevalenza anziani, con la fascia d’età più numerosa compresa tra i 45 e gli 85 anni», ha concluso il presidente Cassol. «Significa che, purtroppo, in molti sono sprovvisti di dispositivi idonei ad abilitare il servizio App. Anche per questo stiamo cercando di avvicinare i giovani con le nostre stesse problematiche all’associazione, che indubbiamente consentirebbe di migliorare il servizio stesso. Giovani molte volte reticenti, come purtroppo i loro genitori, che erroneamente temono che l’utilizzo del Lis possa condizionare l’utilizzo delle parole». (ma.ce.)

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