«Servono sempre più eventi di qualità»
BELLUNO. «La gente arriva a Belluno solo se ci sono eventi culturali di qualità. Per questo anche il Consorzio centro storico cercherà di migliorare sempre di più le iniziative da proporre verso una qualità più elevata».
Cristian Marchetti, presidente del Consorzio dei commercianti del centro commenta positivamente le dichiarazioni di uno dei soci, Sergio Valacchi apparse ieri sul Corriere delle Alpi, in cui avanza alcune proposte per il rilancio del capoluogo, anche dal punto di vista turistico.
«Concordo pienamente con il collega Valacchi sia sulla necessità di riaprire il listòn alle auto, sia sulla diminuzione del costo del parcheggio nel centro storico. Solo riportando la gente in centro, per viverci, si potrà rilanciare Belluno. E per farlo serve rendere più vivibile questa città a partire anche dalla possibilità di passare con le auto, ad esempio. Dobbiamo considerare che, dalla foto della città, emerge che i parcheggi a pagamento sono soltanto in centro mentre nelle periferie non ci sono questi vincoli e così nascono dei mini centri. Dobbiamo equiparare il centro storico con la periferia. Anche nelle grandi città abbiamo visto che in centro c’è il disco orario a 90 minuti. Quindi serve riparametrare le tariffe dei parcheggi dando la possibilità a chi in centro di poter sistemare la vettura vicino. Qualcuno deve farsi carico di questo cambiamento, cambiamento che nel nostro caso significa tornare indietro. Ma servono anche eventi di qualità: per cui ci stiamo concentrando, come Consorzio, proprio in questa direzione».
Marchetti, se da un lato si dice d’accordo con le considerazioni del socio, dall’altro però pone qualche riserva in merito alla necessità di eliminare anche il Consorzio, mettendo al suo posto un manager. «Va bene il manager, ma questa figura deve pur sempre essere pagata da qualcuno, vale a dire dai commercianti del centro. Inoltre, serve anche un organismo in grado di partecipare a bandi europei o di altro tipo e ad oggi l’unico ente accreditato per attrarre i capitali è il Consorzio, organo che nasce proprio per questo scopo».
Marchetti si dice convinto che d’ora in avanti qualcosa potrà cambiare all’interno del Consorzio stesso. «Io d’altra parte sono stato eletto proprio per portare dei cambiamenti. E qualcosa si sta già muovendo: i soci nel giro di qualche mese sono passati da 65 a 85, e ce ne sono altri che hanno chiesto di poter entrare. E queste nuove adesioni mi fanno pensare che si crede nel Consorzio e in quello che può fare. Non dimentichiamo che più del 50% dei negozianti del centro hanno aderito a questo organismo. Sono comunque convinto che sia necessario un cambiamento, che deve essere voluto da tutti. Per questo dobbiamo puntare sempre di più, come ha detto anche il collega nella sua intervista, sull’unione tra di noi. Dobbiamo tutti muoverci nella stessa direzione condividendo gli stessi obiettivi. Così e con il sostegno della politica potremo modificare questo ripiegamento in se stessa della città». (p.d.a.)
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