Sesso al centro massaggi a Belluno: cinesi stangati

I gestori del presunto centro benessere cittadino condannati in abbreviato a pene superiori ai due anni e a una multa

BELLUNO

Sesso al posto dei massaggi. I due cinesi che gestivano il Centro benessere Massaggio orientale di via Monte Grappa sono stati condannati in abbreviato per esercizio di una casa di prostituzione e reclutamento di ragazze, due commi della legge Merlin sulle case chiuse del 1958: lei, Suitao Zheng a due anni e due mesi più 2 mila euro di multa e lui, Cihua Jiang, a due anni e quattro mesi più 3 mila euro. Il pm Marcon aveva chiesto due anni e otto mesi per la donna e tre anni per l’uomo. Completamente diverse le conclusioni, alle quali erano arrivati i difensori Fornaciari di Reggio Emilia e Morettin di Belluno, prima della sentenza del giudice Scolozzi.

Suitao Zheng non era per niente soddisfatta di come è andata, ma lo stesso avvocato l’ha rassicurata del contrario. Entrambe le difese aspetteranno le motivazioni, dopo di che decideranno se presentare appello oppure no. Zheng risulta ancora sottoposta all’obbligo di firma, mentre è ai domiciliari a Torino.

Entrambi erano stati arrestati il 28 febbraio dalla polizia e portati nel carcere di Baldenich. Quello che doveva essere un centro massaggi, era in realtà una casa di appuntamenti, con tanto di prestanome e soprattutto un giro d’affari notevole. Il giorno dell’esecuzione delle due ordinanze di custodia cautelare gli agenti della Squadra mobile hanno sequestrato 5 mila euro in contanti, che erano stati nascosti nel cestello di una lavatrice. Poi tre assegni per 60 mila euro (20 mila euro cadauno) da incassare, diverse banconote cinesi, una decina tra carte e Postepay . È stato calcolato un giro di affari in nero di 15 mila euro al mese, a parte che nel sequestro sono finiti anche i blocchetti delle ricevute per i clienti. E poi pastiglie, progesterone, anticoncezionali (nessun preservativo maschile) e tesserini di fidelizzazione dei clienti, che ogni dieci prestazioni avevano uno sconto del 20 per cento.

I due imputati e le cinque ragazze reclutate su internet e impiegate per massaggi erotici, dormivano nei lettini sui quali si faceva sesso, non si praticavano terapie manuali. Il centro era intestato a una certa Li Ping e non c’erano giornate di chiusura: aperto sette giorni su sette, compresa la domenica e, in particolare, in orario notturno: gli appassionati, che provenivano da ogni parte della provincia, pagavano dai 30 ai 50 euro per i presunti massaggi e le tariffe salivano, a seconda della prestazione erotica richiesta: qualcuno è arrivato a sborsare anche 250 euro.

Alcuni dei clienti provenivano dal Tuina di piazza De Luca (accanto a via Vittorio Veneto), che era stato chiuso sempre dalla Squadra mobile, in una precedente operazione. Qing Qing Zheng ha patteggiato tre anni e sei mesi e 10 mila euro di multa, ma tra le contestazioni nei suoi confronti c’era anche l’autoriciclaggio. —



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