Sette milioni bruciati in un anno, si corre i ripari
SEDICO
Stretta sul gioco d’azzardo. Nel 2016, secondo i dati forniti dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, le giocate complessive in territorio sedicense sono ammontate a oltre 7 milioni di euro. Numeri preoccupanti, che hanno spinto il Comune a prendere provvedimenti. Uno dei punti del consiglio comunale convocato per lunedì alle 18.30 riguarda infatti l’approvazione del regolamento per prevenire l’insorgenza e contrastare la diffusione del fenomeno della dipendenza dal gioco d’azzardo e per disciplinare l’attività delle sale da gioco e l’utilizzo di apparecchi di intrattenimento.
«Siamo arrivati a stilare il documento dopo un lungo percorso, che ha visto un confronto con il Coordinamento SlotMob e i consiglieri di minoranza», spiegano il sindaco, Stefano Deon, e la vice, Manuela Pat, che si è occupata sin dall’inizio della questione. «Le statistiche dicono che a Sedico si gioca molto. Il regolamento doveva essere fatto da tempo e ora finalmente andiamo a formalizzarlo».
Il documento di Sedico si rifà alla proposta presentata già lo scorso anno da SlotMob e dall’avvocato Gaz. «Tra le prescrizioni che abbiamo inserito c’è quella che stabilisce che gli apparecchi per il gioco non possono essere installati in esercizi che si trovino entro il limite di 500 metri dai cosiddetti luoghi sensibili», precisa la Pat, «ossia istituti scolastici, centri giovanili, impianti sportivi, mercati, luoghi di culto, strutture operanti in ambito sanitario, socio-sanitario o assistenziale, strutture ricettive per categorie protette, sportelli bancomat e da altre sale da gioco».
L’obiettivo è quindi scoraggiare nuove aperture, ma anche far sì che i locali che già possiedono macchinette e che si trovano nella fascia interdetta di 500 metri non vadano a installarne altre.
«Stabiliti anche l'orario di apertura delle sale gioco o di funzionamento degli apparecchi», continua la Pat. «Nello specifico, i locali che, all’entrata in vigore del regolamento, si trovino all’interno della fascia “protetta”, potranno far utilizzare i dispositivi solo in determinati orari, non superando le 8 ore giornaliere, anche nei festivi, e bloccando il funzionamento degli apparecchi dalle 7.30 alle 10, dalle 12.30 alle 14.30, dalle 17.30 alle 19.30».
Le macchinette da gioco presenti in territorio sedicense sono una settantina, divise tra la sala slot di Bribano e un’altra ventina di locali. Si parla di 6,9 apparecchi per 1.000 abitanti. «In questo momento i servizi sociali non ci segnalano casi di ludopatia», aggiunge la Pat, «ma dobbiamo ricordare che chi soffre di questo problema molto spesso non chiede aiuto. Il fenomeno sommerso è notevole».
E l’ipotesi di introdurre un’agevolazione economica per gli esercizi “no slot”, come proposto tempo fa dalle minoranze? «Ci abbiamo pensato e probabilmente in futuro ci muoveremo in questo senso», conclude la Pat. «Il problema è che eventuali agevolazioni sono sì un bel segnale, ma non superano gli introiti che i locali possono ricavare dall’utilizzo delle macchinette».
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