«Sette veli», la torta con il copyright

E' il dolce con cui ha vinto la Coppa del mondo
Un giorno e mezzo di lavoro. Questo è la "Sette Veli": la torta che, insieme a l'"Abbraccio di Venere" e a "Orient Express", ha vinto la Coppa del Mondo del cioccolato.  E' il 1997: a Lione, l'Italia è rappresentata dal trio Cristian Beduschi, Luigi Biasetto (di Padova) e Luca Mannori (Prato).  Un anno di preparazione sta dietro alla gara, che li vede impegnati ininterrottamente, dalle 6 alle 15: le tre degustazioni escono a scaglioni. Ghiaccio, cioccolato, zucchero: arte e sapori. Ce n'è per tutti i gusti: ma la triade che esce dal piccolo stand messo a disposizione dei cioccolatieri deve essere perfetta.  «Quando si affronta un concorso così», spiega Cristian Beduschi, «cambiare di tre millimetri lo spessore di una crema può fare la differenza tra equilibrio e disarmonia. Occasioni come i mondiali sono stimolanti, perchè ti costringono a fare ricerca: il cioccolato aiuta, perchè da maggio in poi la stagione si spegne, e ti permette di elaborare per l'anno successivo».  L'avventura della Sette Veli, a Lione, è sfavillante: «Fogli di cioccolato, qualcosa di croccante, un senso di morbidezza: volevamo dare un gusto che si potesse identificare come italiano alla nostra creazione», racconta Beduschi, «e poi il nome: Sette Veli. Come gli strati. Come qualcosa che si scopre piano piano. Di fatto, la torta ha varie strutture all'interno: quando dico che ci vuole un giorno e mezzo per arrivare al prodotto finito, non mi sto tenendo largo: ci vuole tutto, perchè le lavorazioni sono tante».  Il successo è tale che la Sette Veli conquista la giuria: e, da allora, l'Italia non è più stata in grado di fare il bis ai Mondiali. Ma la torta ha fatto la sua strada: «Vincere è stata una grande soddisfazione. Sembra impossibile. Eppure, dopo più di dieci anni, provate a dire Sette Veli, in Sicilia: è diventata famosa quasi come la cassata».  Tant'è che la torta è stata coperta da brevetto: in Italia, in Europa e in Giappone. «Per copyright, solo noi tre che l'abbiamo inventata possiamo rifare Sette Veli. Imitazioni ce ne saranno pure, ma il vero segreto sta nel blend, nella miscela. E' questo che la rende unica. Non è solo una questione di tecnologia. Anche oggi, che non ho più un negozio, c'è chi me la chiede e vuole solo quella». Insomma: chi l'ha provata non la dimentica. (mi.fr.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi