Settimana corta negata, comitato infuriato

Agordo, i genitori a favore contestano il no del consiglio d’istituto: «Decisione antidemocratica»

AGORDO. «Una sola parola può essere usata per descrivere la decisione di ieri del Consiglio di istituto in merito alla settimana corta: antidemocratica».

A dirlo è il gruppo di genitori, coordinato da Stefano Bogo, che dalla primavera scorsa ha portato avanti la proposta di settimana corta alle medie di Agordo.

I genitori a favore della modifica dell’orario delle lezioni distribuite dal lunedì al venerdì lo dicono il giorno dopo che il Consiglio dell’istituto comprensivo di Agordo a maggioranza (10 voti a 7) ha invece deciso di continuare con la settimana lunga anche per il prossimo anno scolastico 2017-18.

«Nonostante il risultato del sondaggio ufficiale - dicono - la proposta di ridistribuzione dell’orario su cinque giorni non è stata approvata. Nessuna motivazione può essere addotta. I sostenitori del no hanno detto che non esisteva la maggioranza assoluta: in regime democratico, però, a meno che questa non sia richiesta a priori, la maggioranza è costituita dallo scarto anche di un solo punto».

«Lasciano a dir poco perplessi - continuano i genitori - le dichiarazione delle insegnanti della primaria che hanno giudicato non sostenibile la proposta votata all’unanimità dai loro colleghi delle medie, certamente con maggiore esperienza e competenza nella gestione dei ragazzi in quella fascia d’età».

«Ci restano l’amarezza - proseguono - per aver investito mesi di lavoro e confronto inutilmente; l’interrogativo sul perché sia stato fatto un sondaggio ufficiale se non c’era poi l’intenzione di seguirne l’esito; il dubbio sul perché il preside ci solleciti ad interessarci ad altre questioni e a fare pressioni sugli enti interessati se poi il parere dei più viene ignorato».

Un’ultima osservazione la dedicano ai genitori che avevano sostenuto come la proposta di settimana corta in esame avrebbe messo a rischio il diritto all’istruzione.

«Mai - controbattono i genitori pro settimana corta - in tutte le nostre affermazioni abbiamo contestato e criticato il parere dei contrari alla settimana corta. Se nel sondaggio avesse vinto il no ci saremmo ritirati in ordine accettando il parere della maggioranza. I genitori favorevoli alla settimana corta hanno sempre avuto come priorità il benessere e la tutela del diritto allo studio dei propri figli. Su questo punto non sono ammessi dubbi o illazioni». (g.san.)

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