Sfalci in centro e nei paesi la minoranza all’attacco
LONGARONE. In queste settime a Longarone e frazioni molti cittadini stanno notando che l’erba dei prati e delle aiuole pubbliche è lasciata incolta. Questo è stato lo spunto per un’interrogazione del gruppo di minoranza che, nel consiglio dell’altra sera, non ha risparmiato critiche anche sulla modifica al regolamento di polizia rurale che ha ridotto le aree di sfalcio obbligatorio per i privati.
«Nell'ultimo periodo – chiede Francesco Croce - in quasi tutto il comune si registrano disservizi legati allo sfalcio dei prati e alla manutenzione delle aiuole. Il fatto ci viene segnalato da molti cittadini scontenti ed il fenomeno, rispetto agli anni scorsi, ha portata maggiore. Questo è un segno di trascuratezza per un territorio, in particolare se, come segnalato e verificato, queste non si trovano solamente in luoghi periferici, ma bensì nei pressi del centro del paese e delle frazioni, nei parchi, nei sentieri e scalinate, nelle vicinanze della casa di riposo, nei pressi delle scuole, di fronte a Longarone Fiere. In alcune di queste zone l’erba ha superato anche il metro di altezza, per non parlare delle aiuole e fioriere che risultano trascurate. Senza voler criticare l’attività degli addetti ai lavori, chiedo quali siano le cause che hanno portato a tale situazione e se non sia il caso di rivedere l’impostazione organizzativa della cura del verde pubblico».
L’assessore al patrimonio boschivo, Piera De Biasi, ha risposto che «Purtroppo il territorio è vasto, il personale è poco e nel mese di maggio ci sono state molte precipitazioni che hanno favorito la crescita dell’erba. Gli sfalci sono in appalto alla cooperativa Cadore che da quest’anno ha adottato un metodo di lavoro diverso, più efficiente dal punto di vista del risultato finale ma più lento nella divisione delle zone. Ricordo che abbiamo fatto anche la scelta ecologica di non usare il diserbante dallo scorso anno: anche questo è un rallentamento ma per noi l’ambiente è più importante. Invitiamo poi i cittadini stessi a darci una mano, purtroppo solo pochi si sono iscritti al nuovo albo dei volontari per questa mansione».
Questione correlata quella degli sfalci per i privati, con la modifica al regolamento di polizia rurale perché, secondo l’amministrazione, molti proprietari hanno sempre meno tempo e forza per tagliare l’erba e i boschi. Per la minoranza questa è un’«abdicazione totale» che non tiene conto della cura territoriale e lascia campo libero all'avanzata del bosco. Dalla maggioranza il consigliere Alfonso De Cesero fa presente che in alcune zone le leggi nazionali non permettono alcun intervento. È il caso di Igne, dove alcuni giovani hanno ripulito con dedizione la zona sopra la galleria che era piena di sterpaglie e si sono presi una multa.
Enrico De Col
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