Sfalcio manuale e recinti anti-cinghiale: così Unifarco fa rinascere i prati di narciso
Il progetto
L’unione tra Unifarco e il territorio ha permesso di godere della più bella fioritura di narcisi degli ultimi dieci anni nei campi bellunesi. Il progetto dedicato allo splendido fiore, lanciato dall’azienda per favorire la salvaguardia della biodiversità, ma anche per promuovere il turismo nelle zone in cui questo è presente, dopo un anno di lavoro si avvia a tirare le somme di quanto fatto.
L’incredibile fioritura, è il risultato più visibile a colpo d’occhio. Prima di questo intervento, infatti, il narciso stava scomparendo, con una regressione continua e una riduzione di oltre il 50% della specie per via dell’abbandono di alcune tecniche della tradizione contadina, come la falciatura dei prati per mano degli agricoltori, a cui è andata a sostituirsi la trinciatura meccanica. Questo fattore, unito alla sempre maggiore presenza di cinghiali, che danneggiano il territorio, ha portato a una perdita della biodiversità di questi luoghi a favore di piante infestanti come il veratro, che impedisce la fioritura dei narcisi.
«La natura fa il suo corso, ha i suoi tempi e le sue dinamiche», commenta il presidente di Unifarco, Ernesto Riva, «non vogliamo prenderci tutti i meriti, ma la risposta dell’ecosistema è stata un bel segnale. Vogliamo preservare e conservare questo territorio, che è un vero gioiello e ha un valore di biodiversità molto elevata, oltre ad un valore turistico, naturalistico e paesaggistico».
Da qui l’impegno dell’azienda, che, con un team di tecnici ambientali esperti, ha messo in campo una serie di interventi per la tutela e riqualificazione dei prati con la sperimentazione di nuovi modelli di gestione. Tra le azioni intraprese da Unifarco, è stata riportata in auge la pratica tradizionale dello sfalcio manuale per una miglior cura dei luoghi di interesse, oltre a interventi come l’estirpazione manuale del veratro e l’installazione di specifici recinti per tenere lontani i cinghiali.
Relativamente ai risultati, in attesa di dati certi rilevabili solo dal prossimo anno, quando l’ecosistema avrà avuto il tempo di esprimersi, un altro esito individuabile e positivo è il richiamo di turisti ed escursionisti nelle zone curate. Vista la manutenzione e bellezza di questi luoghi, i passanti sono incentivati al rispetto e all’assunzione di buone pratiche per la tutela degli stessi: bene che genera bene.
Il progetto per la tutela dei prati a narciso ha inoltre un ruolo sociale, avendo portato alla nascita di un modello di gestione che unisce pubblico e privato. Sono infatti tre gli attori che hanno reso possibile questo progetto: Unifarco, le istituzioni locali e le aziende agricole che collaborano per la salvaguardia del territorio. Tutti i player si sono così uniti per un unico grande scopo e lavorano insieme per rendere attrattivo il proprio “giardino sotto casa”, contribuendo a difendere e accrescere il valore del territorio in cui vivono.
I primi risultati, dunque, sorridono. Motivo per cui l’obiettivo principale del 2021 è quello di esportare il progetto pilota in tutto l’arco prealpino, adottando una visione d’insieme che porterà ancora più benefici e coprirà sempre più aree verdi del territorio locale. Per ulteriori informazioni visitare la sezione dedicata sul sito www.unifarco.it. —
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