Sfrattato da casa, minaccia di accamparsi in tenda

Limana. Un artigiano dovrà lasciare entro domani l’alloggio di emergenza L’assessore Fontana: «Ci sarà presto un bando al quale potrà partecipare»
Di Gigi Sosso

LIMANA. Sfrattato dall’alloggio di emergenza. Minaccia di accamparsi davanti a quella porta della frazione limanese di Triches. Di trascorrere l’inverno sotto una tenda, se il Comune non lo aiuterà a trovare una soluzione migliore. A.J. non si limita a promettere, di solito fa sul serio: è capitato di vederlo incatenato al portone del municipio di Limana. Stavolta c’è uno sfratto esecutivo del Tribunale di Belluno, che dovrà essere applicato entro domani. Lì non ci può più stare, a sentire anche il suo legale di fiducia veneziano Bruno Tegon, ma l’artigiano e musicista di origine polacca non avrebbe intenzione di arrendersi senza un minimo di resistenza.

Il suo caso è stato tra gli argomenti della giunta dell’altro giorno e sia il sindaco Milena De Zanet che l’assessore al Sociale, Edi Fontana non sembrano preoccupati per quello che potrà succedere già nelle prossime ore. Anzi, sembrano quasi rassicurati: «Sappiamo che l’uomo starebbe preparando le proprie cose, per lasciare questo alloggio che a suo tempo gli era stato concesso in maniera abbastanza precaria dall’allora sindaco Mario Favero, di fronte a una situazione obiettivamente difficile», spiega Fontana, «non dovesse essere così, è chiaro che bisognerebbe fare il possibile per applicare quello che ci ha imposto il tribunale. Mi auguro che non ci siano problemi, eventualmente vedremo».

Non è detto che l’inquilino attuale non possa rientrare in quelle stanze, ma solo dopo aver fatto la necessaria trafila: «Sarà pubblicato un bando attraverso il quale compileremo una graduatoria. Potrà partecipare anche lui, naturalmente, dal momento che dovrebbe avere i requisiti necessari. La procedura da seguire è questa, e intendiamo fare tutte le cose per bene. Quell’alloggio è stato ricavato grazie a un’operazione che avevamo perfezionato con l’Ater».

A.J. aveva comprato casa a Ceresera, dove però ha avuto grossi problemi non solo con il vicino ma anche con la fornitura dell’acqua. A tal proposito, i dissidi tra i due privati sono approdati nelle aule penali. Adesso l’urgenza è quella dell’alloggio di emergenza: «Nel nostro paese ci sono anche dei casi più eclatanti di questo», conclude Fontana, «anche di persone, che non hanno famiglia, a differenza sua. Ad ogni modo, come dicevo, sarà pubblicato un bando grazie al quale saremo in grado di prendere una decisione con tutti gli elementi necessari».

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