Sfruttamento idroelettrico presidio sotto la sede Pd

Nuova fase della campagna di Acqua bene comune: «Il Governo chiarisca  la sua posizione sugli incentivi alle mini-centraline. De Menech cosa dice?»
BELLUNO. Il silenzio fa rumore. Tanto più quando in sottofondo si sente l’acqua di un ruscello che scorre, placida. La campagna “Adesso basta incentivi”, lanciata da Acqua bene comune per fermare definitivamente l’ipersfruttamento idroelettrico di fiumi e torrenti bellunesi, ora punta contro il Pd. Partito di governo, che potrebbe ridurre quegli incentivi e rendere quindi meno remunerative le centraline idroelettriche. Venerdì 10 novembre, all’insegna dello slogan #SvegliaGoverno, gli attivisti organizzeranno un presidio sotto la sede del Partito democratico bellunese, in via del Plebiscito (vicino allo stadio). Si inizia alle 18. Il giorno successivo, invece, alle 20.30 in sala Muccin al Centro Giovanni XXIII si svolgerà un incontro pubblico sul tema “L’ipersfruttamento idroelettrico nell’arco alpino. Esperienze a confronto”.


La campagna “Adesso Basta Incentivi”, nata per ottenere dal Governo l’eliminazione degli incentivi economici al mini-idroelettrico, è partita poco più di un mese fa. «Una truffa legalizzata che sta determinando il saccheggio di importanti torrenti e fiumi di alto valore naturalistico», fa sapere Acqua Bene Comune. «Abbiamo dimostrato in questi anni come oggettivamente si tratti di una pessima politica che non contribuisce alla risoluzione dei problemi di approvvigionamento energetico. Allo stesso tempo ciò produce un enorme danno ambientale».


La partecipazione alla campagna è stata imponente: moltissimi i cartelli e gli striscioni che sono stati appesi in tutta la provincia per contestare il meccanismo degli incentivi e lo sfruttamento cui sono sottoposti i corsi d’acqua bellunesi. Si sono mobilitati anche gruppi e cittadini di altre regioni e stati europei. «Eppure c’è chi fa finta di niente», continuano da Acqua bene comune. «Ci riferiamo in particolar modo agli esponenti bellunesi del partito di Governo, il Partito democratico. Più precisamente, il silenzio assordante di queste settimane del parlamentare De Menech, membro della commissione Ambiente della Camera, stride con il suo passato impegno su questi temi».


Nasce su queste basi il presidio in programma venerdì 10, dalle 18, sotto la sede del Pd bellunese. «Vogliamo essere chiari: chiediamo per quel giorno la presenza del parlamentare De Menech. Migliaia di bellunesi hanno aderito, sostenuto e partecipato alla battaglia contro l'iper-sfruttamento idroelettrico. Adesso abbiamo il diritto di conoscere la posizione del Governo riguardo il rinnovo degli incentivi sul mini-idroelettrico per il triennio 2018-2020», concludono dall’associazione.


Sabato 11, invece, è in programma l’incontro pubblico in sala Muccin, alla presenza di attivisti e rappresentanti di comitati e associazioni provenienti da varie parti d’Italia, impegnati nella difesa dei torrenti e fiumi montani. Sarà un’occasione per condividere pratiche di lotta e costruire un’alleanza tra le varie esperienze dell’arco alpino e degli Appennini, teso a raggiungere l’obiettivo comune a tutti: cancellare gli incentivi sull’idroelettrico.


Alla serata interverranno Rosetta Bertolin (Legambiente Valle d’Aosta), Filippo Ballarin (associazione Salvaguardia Val Mastellone, Piemonte), Dario Tosoni (Legambiente Friuli Venezia Giulia), Mauro Finotti (Comitato permanente per la Salvaguardia delle Acque Trentine, Trentino Alto Adige), Giovanni Curti (Valtellina e Valgrosina, Lombardia) e Elisa Cozzarini, giornalista e autrice del libro “Acqua Guerriera”.


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