Sgambetti fra vallate per la nomina del cda di Dolomiti ambiente

I sindaci si incontreranno oggi per decidere i tre nomi da proporre alla Provincia in vista del rinnovo della società
Di Alessia Forzin
a Santa giustina il presidente della provincia visita il centro di stoccaggio e recupero rifiuti del Maserot - Il Maserot di Santa Giustina gestito da Dolomiti Ambiente
a Santa giustina il presidente della provincia visita il centro di stoccaggio e recupero rifiuti del Maserot - Il Maserot di Santa Giustina gestito da Dolomiti Ambiente

BELLUNO. Saranno decisi oggi i nomi per il nuovo CdA di Dolomiti ambiente. I sindaci si confronteranno al termine dell'assemblea del Consorzio Bim e la riunione si annuncia infuocata.

Le vallate si sono incontrate martedì e mercoledì e hanno messo sul piatto qualche nome. Ma non è stato rispettato l'accordo che prevedeva che ciascuna indicasse due preferenze seguendo la parità di genere: un uomo e una donna. Solo la Baf (Bellunese, Alpago, Feltrino) ha rispettato questo patto fra gentiluomini, le altre vallate hanno indicato solo nomi maschili. Così facendo, la donna dovrebbe necessariamente essere scelta all'interno della Baf, che però ha un altro nome forte sul tavolo, al quale faticherà a rinunciare.

In più il Comune di Ponte nelle Alpi vuole indicare dei nomi, e anche Sedico sembra intenzionato a voler dire la sua. Trovare la quadra sarà complicato, e di nuovo il destino della società si giocherà su fragili equilibri politici.

«Il fatto di dover rispettare la parità di genere ha creato qualche problema», ammette il presidente della Baf Ennio Vigne. La vallata si è riunita martedì per discutere delle nomine in Dolomiti ambiente. La Provincia aveva chiesto a ciascuna vallata di far arrivare a Palazzo Piloni le candidature entro ieri, ma sul tavolo della presidente non c'è ancora nessun curriculum.

«Domani (oggi, ndr) ci confronteremo per fare sintesi fra le varie proposte e indicare alla Provincia i nomi», assicura Vigne. La vallata che presiede ha fatto un ragionamento tecnico, indicando un uomo e una donna con l’obiettivo di proseguire sulla strada tracciata dal consiglio di amministrazione in scadenza, che ha risanato i conti della società e ha in mente investimenti per rilanciarla. I nomi usciti non sono stati approvati da Ponte nelle Alpi, che si è riservato di contattare il presidente per fare altre proposte.

Le altre due vallate (Agordina e Cadore-Longaronese-Zoldo) non hanno indicato nomi femminili per il CdA: una perché non voleva che la scelta fosse imposta, l'altra perché convinta lo facessero le altre due. L'Agordina ha in mano un solo nome, la Clz due, tecnici in rappresentanza della Valboite e dell'area del Longaronese.

Nel quadro si inserisce anche la Provincia, alla quale non sarebbe dispiaciuto indicare in autonomia i due nomi di sua competenza (gli altri due sono espressione di Bim Gsp, dunque sempre dei sindaci, e di Acegas, i due soci di minoranza in Dolomiti ambiente).

Il consiglio di amministrazione in carica scadrà martedì, con l’approvazione del bilancio della società. Durerà un anno, il tempo di trasformare Dolomiti ambiente in Srl, come aveva dichiarato la presidente della provincia Daniela Larese Filon all’assemblea dei sindaci. E a loro spetta, oggi, il compito di indicare i nomi. Trovando un equilibrio che, attualmente, appare molto precario.

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