Sì a Pellegrini, no a Rossi prefettura deroga a metà
CENCENIGHE. Sì all'intitolazione della piazza a Giovan Battista Pellegrini, no, per ora, a quella della scuola a Giovan Battista Rossi. In seguito alle richieste da parte dell'amministrazione comunale di Cencenighe, la Prefettura di Belluno ha recentemente dato il suo parere definitivo in base al quale da un lato dà il via libera a mettere il nome dell'insigne linguista sulla piazza antistante il municipio, dall'altro blocca, per il momento, la possibilità di fare altrettanto all'Istituto comprensivo che doveva essere dedicato a GioBatta Rossi.
Le cose sono andate un po' per le lunghe, soprattutto per quanto riguarda Pellegrini, ma alla fine il risultato pare vicino. L'annuncio dell'intenzione di intitolare la piazza al glottologo di fama internazionale, nato a Cencenighe il 23 febbraio 1921, era stato dato dal sindaco Mauro Soppelsa nel 2008 in occasione di un convegno ad Agordo. Il problema, però, era dato dal fatto che Pellegrini era morto appena l'anno prima, il 3 febbraio 2007 a Padova. E la legge 1188 del 1927 dice che nessuna strada o piazza pubblica può essere denominata a persone che non siano decedute da almeno dieci anni. Tuttavia la circolare ministeriale 18 del 29 settembre 1992, delega alle Prefetture la facoltà di derogare al divieto. A tale circolare si è appellata l'amministrazione comunale di Cencenighe, ora guidata da William Faè.
«Acquisito il parere della deputazione di storia patria», dice il viceprefetto De Stefano nella lettera inviata al sindaco, «considerato l'eccezionale curriculum del professor Giovan Battista Pellegrini il quale si è senz'altro reso benemerito della diffusione ed elevazione della cultura con studi e opere riconosciute ed apprezzate in Italia e all'estero; basti ricordare che ha conseguito, fra altri numerosi riconoscimenti, il dottorato honoris causa presso l'università di Budapest (1989), il rango di membro d'onore dell'Accademia delle scienze d'Ungheria (1995), il premio nazionale del Presidente della Repubblica per le scienze morali, storiche e filologiche (1990), il Comune di Cencenighe è autorizzato a intitolare la piazza del municipio, attualmente priva di denominazione, alla sua memoria».
Con l'ok della Prefettura, il Comune può ora procedere. «Abbiamo intenzione di lasciar passare l'estate», dice il sindaco Faè, «quindi, a settembre, faremo la cerimonia di intitolazione».
Per Giovan Battista Rossi, nato a Cencenighe il 10 dicembre 1922 e morto il 30 dicembre 2010, si dovrà invece attendere. Anche in questo caso l'amministrazione aveva chiesto l'autorizzazione all'intitolazione della scuola in deroga alla legge del 1927, ma la Prefettura ha ritenuto non ci fossero i presupposti per concederla. «Purtroppo per Rossi (autore con la moglie Flora del monumentale “Vocabolario dei dialetti ladini e ladino- veneti dell'Agordino”, preside della scuola e sindaco di Cencenighe, ndr)», dice Faè, «dovremo attendere che passino i 10 anni dalla morte. La nostra intenzione di intitolargli la scuola, però, rimane».
Gianni Santomaso
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