Si abbassa l’età delle pazienti bellunesi colpite da tumore al seno

È l’effetto dello screening dell’Ulss che permette le diagnosi precoci della malattia. L’Ados dona all’ospedale di Feltre un prezioso strumento che esclude le false negatività

Laura Milano
Il simbolo della lotta contro il tumore al seno nei giardini pubblici di Belluno
Il simbolo della lotta contro il tumore al seno nei giardini pubblici di Belluno

FELTRE. Un’altra importante dotazione per il Santa Maria del Prato è quella che arriva dal comitato feltrino di Ados (donne operate al seno) che investe oltre 19 mila euro per l’acquisto di un sistema Cad in aiuto al medico nella diagnosi mammografica.

Uno strumento che “allerta” i sanitari in presenza di addensamenti o calcificazioni che possono lasciare dubbi. Si tratta di una seconda lettura delle immagini rilevate alla mammografia, insomma, che consente di escludere false negatività incrementando notevolmente la sensibilità diagnostica.

Il motivo di questa donazione, si evidenzia dalle volontarie dell’Ados feltrina, è in relazione al riscontro di carcinomi mammari in età che tende ad abbassarsi, anche e soprattutto per effetto dell’adesione allo screening nell’ambito del quale i tumori vengono individuati precocemente, e all’opportunità di dotare Radiologia di un sistema che aumenta l’attendibilità diagnostica sulla popolazione femminile asintomatica o priva di fattori di rischi familiari.

Già nel 2020 quando al calo della pandemia l’attività chirurgica si era intensificata fino a tre sedute a settimana nei mesi estivi, le volontarie del sodalizio erano rimaste colpite dall’età che si abbassa per quanto riguarda il tumore del seno e che coinvolge anche pazienti sotto i 40 anni.

Di casi di mastectomia se ne continuano a vedere, si dice da Ados, segno questo che quando la malattia viene diagnosticata, specie in target di popolazione che non rientra nello screening, come appunto le donne di età uguale o inferiore ai 50 anni, è già in fase avanzata.

Intanto la dirigenza Ulss Dolomiti ha rinnovato la convenzione con il comitato feltrino Ados, presieduto da Prisca Perenzin, che si occupa di una serie di attività per la prevenzione e la formazione e di quelle specifiche a favore delle donne operate al seno, prima fra tutte quella del linfodrenaggio specie nel caso di asportazione totale della mammella. Il tutto dalla sede dell’ultimo piano di padiglione Gaggia Lante.

Solo da inizio maggio dell’anno appena trascorso le volontarie hanno potuto riaprire la sede per le sedute di linfodrenaggio e altro. La visita in reparto non è più possibile causa pandemia, ma almeno si sono potute ripristinare le sedute condotte da volontarie tutte vaccinate e tamponate con cadenza ravvicinata, e con accessi contingentati.

E se la dotazione del sistema Cad per gli approfondimenti diagnostici mammografici è in fase di acquisto e sarà operativa in questo 2022, a maggio dell’anno scorso Ados ha finanziato un ecografo multifunzione, già nelle mani dei chirurghi ma che può essere prestato a colleghi di altre unità operative.

Il piccolo ecografo ha il vantaggio di essere comodamente trasportato per una diagnosi preliminare in campo senoradiologico, vascolare, cardiologico e anche pneumologico per sondare eventuali inspessimenti nel post Covid.

Lo strumento, integrato da un tablet per scaricare le immagini e perfezionare la diagnosi o sottoporre il paziente ad ulteriori accertamenti nei casi dubbi, si può tenere nella tasca del camice degli specialisti di vari reparti.

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