Si accendono i fuochi su dodici montagne per salvare la Provincia
BELLUNO. Fiamme alte quattro metri sul monte Rite in Cadore. Le vedevano anche dal Monte Framont in Agordino. I fuochi su 12 montagne delle Prealpi e delle Dolomiti bellunesi si sono visti benissimo ieri sera. Anche i fuochi facevano parte delle manifestazioni sul tema «Salviamo la Provincia di Belluno». Fuochi sono stati accesi in Agordino, in Cadore, lungo la Valbelluna. Dal Monte Rite hanno raccontato: «Siamo nove persone, tutte di Venas. Abbiamo acceso due grandi fuochi. Uno verso Cortina, uno verso il Centro Cadore».
Da Belluno si vedevano bene quelli sul Col Visentin e quelli sul monte Serva. Sul Serva c’erano gli uomini del Cai, sul Visentin persone arrivate da Belluno, Agordino, Limana, ma anche dei francesi che vivono a Limana e sono stati coinvolti in questa battaglia per salvare la provincia di Belluno. In Valbelluna, c’erano i fuochi sul Col de Moi e quelli sul monte Garda. Sopra Feltre, sul Tomatico e sul monte Avena. In Agordino sul monte Framont e a Forcella I Negher. In Cadore, oltre al monte Rite, c’era un faro puntato su Perarolo all’altezza di Damos. E fuochi anche all’Eremo dei Romiti. In Alpago illuminato il monte Dolada. Alla chiesa di san Dionisio, sopra Nebbiù, illuminata per l'occasione, è stata anche esposta la bandiera della battaglia di Rusecco del 1500. Decine le persone coinvolte in questa iniziativa che sono salite in quota verso sera, con notevole fatica, portando torce, legna, estintori e controllando poi che tutto avvenisse in modo regolare e senza incidenti. Manifestazione riuscita, anche in questo caso.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi