«Sì alle cure prescritte altrove»

Cortina. Il direttore sanitario del Codivilla interviene sul caso della fisioterapia

CORTINA. «Ci dispiace per questi disagi, tanto che da un mese ho comunicato all’Usl che ho dato disposizione di accettare anche le eventuali prescrizioni fatte dai medici dell'Usl presso l'ambulatorio di Pieve di Cadore ed Auronzo».

Il direttore sanitario dell’ospedale Codivilla di Cortina, Carlo Brusegan precisa meglio la posizione del nosocomio dopo che l’altro ieri il vice sindaco di Borca, Belfi, nel corso della Conferenza dei sindaci ha portato all’attenzione degli amministratori presenti il fatto che se una persona fa una visita ortopedica non a Cortina, non può poi farsi curare al Codivilla.

«Le prestazioni fisioterapiche possono esser fatte solo su prescrizione del medico della struttura dove le prestazioni vengono effettuate», spiega Brusegan. «Si tratta di una norma nazionale perché anche la fisioterapia non è priva di controindicazioni e ci sono delle responsabilità degli operatori e della stessa struttura. E lo stesso discorso vale per la medicina fisica e la riabilitazione». Ma il direttore sanitario cortinese è consapevole che per un paziente del Cadore andare a Belluno a farsi le terapie non è così agevole come sembra, comportando quindi dei disagi.

«Dal 2009», sottolinea ancora il ds, «abbiamo previsto che coloro che venivano visitati dai nostri ortopedici negli ambulatori di Pieve e Auronzo potevano sottoporsi alle cure a Cortina. E questo perché esisteva un rapporto di convenzione tra il Codivilla e l’Usl. Ma questa convenzione dalla fine del 2013 non esiste più, per cui ugualmente dalla fine dello scorso mese abbiamo deciso di accettare i pazienti passati da questi ambulatori. Inoltre non abbiamo mai rinviato a casa chi è stato visitato dai fisiatri dall'ospedale di Belluno».

Brusegan precisa di aver lasciato aperta una porta anche per chi non si visita al Codivilla anche perché «lo stesso distreto del Cadore ci aveva fatto presente questi disagi. Per questo ho comunicato all’Usl ancora a fine novembre la nostra intenzione di procedere ugualmente all’accettazione dei pazienti». (p.d.a.)

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