Si battono pure le forre in cerca di Tacconi. L’appello del sindaco Massaro
Ricerche anche nelle forre, oltre che con l’elicottero. Sono proseguite anche ieri e continueranno oggi le battute dei soccorritori per capire dove sia finito Riccardo Tacconi, il podista milanese di 58 anni scomparso ormai da una settimana nella zona del Nevegal dove era andato a correre. Ieri i tecnici del Gruppo forre del Soccorso alpino e speleologico Veneto hanno ridisceso anche le gole dei corsi d’acqua della Valle di San Mamante, quasi totalmente ghiacciata, e della Val Malvan, per escludere che Riccardo Tacconi, possa esservi scivolato venerdì scorso, giorno della sua scomparsa in Nevegal.
Nulla di nuovo è emerso dalle ricerche del cinquantottenne milanese di cui nulla si è più saputo da quando è uscito dalla propria abitazione di villeggiatura dell’Alpe in fior. Le squadre del Cnsas (come si vede nelle foto scattate dal Soccorso alpino) hanno setacciato le zone della Faverghera e prossime alla Coca. Presenti, oltre al Soccorso alpino, il Sagf di Cortina e Auronzo, i carabinieri e i vigili del fuoco.
Vigili del fuoco che hanno effettuato delle ricognizioni anche con l’elicottero di Venezia, considerato che il tempo ieri lo permetteva. Purtroppo non c’è stato esito.
Stamane la ricerca ripartirà alle 8.
In questi giorni i carabinieri hanno vagliato anche le testimonianze di una persona che aveva spiegato di aver visto il podista in zona San Cipriano, dunque verso Castion. La descrizione ha lasciato supporre che potesse trattarsi di Tacconi ma a una migliore definizione della testimonianza, la segnalazione non ha portato frutti.
Intanto sui social il sindaco di Belluno si è appellato agli abitanti della zona del Nevegal, invitandoli a verificare eventuali segni del passaggio del turista nei pressi delle loro abitazioni di montagna. Chi possiede sistemi di videosorveglianza esterni agli immobili sono invitati a visionare le immagini mentre la protezione civile comunale sta effettuando le stesse verifiche. —
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