Sì dei lavoratori all’integrativo: qualità di vita e formazione
LIMANA. Una banca dove accumulare tempo, invece di denaro. Un «patto intergenerazionale» che cristallizza il numero di dipendenti a tempo indeterminato. Una mappa per trasformare la formazione ai dipendenti in concrete opportunità di crescita. Novità alle quali i dipendenti dell’Epta di Limana hanno detto un sì convinto: venerdì si sono tenute le assemblee per il nuovo contratto integrativo (il vecchio era scaduto nel 2016 ma per il 2017 si era optato per un accordo ponte durante il passaggio da Costan a Epta).
L’adesione. Dopo diverse assemblee per spiegare nel dettaglio l’accordo ai lavoratori, venerdì è toccato ai dipendenti Epta dire la loro: ha partecipato l’86.7% degli aventi diritto e l’89% ha approvato la proposta. «La partecipazione è stata significativa» spiegano i sindacalisti Luca Zuccolotto (Fiom Cgil) e Matteo Caregnato (Fim Cisl), «per noi il vero premio è l’adesione. Ora abbiamo l’ambizione di arrivare a parlare anche agli impiegati».
stabilizzare i precari. «L’azienda voleva fare un rinnovo a costo zero, noi puntavamo ad un aumento del montante economico e alla stabilizzazione dei precari» continua Caregnato, «questo era un imperativo e abbiamo trovato un accordo sul numero di lavoratori a tempo indeterminato, che non scenderà sotto la soglia attuale: 948 lavoratori su 1200 dipendenti. Così si configura un patto intergenerazionale: pensiamo che così si crei una strada nell’intero settore metalmeccanico».
formazione dei lavoratori. «Uno dei punti importanti dell’accordo è quello dell’inquadramento dei lavoratori» continua Caregnato, «si supera il principio storico della formazione arbitraria ma si crea una commissione paritetica dove le Rsu potranno avvalersi di lavoratori dei diversi reparti come esperti. Entro il 31 luglio 2019 si effettuerà una mappatura dell’azienda che costituirà il presupposto per una crescita democratica dei lavoratori».
il tempo è denaro. Sfida difficile, quella del montante. «Abbiamo ottenuto 180 euro di aumento per quanto riguarda la quota variabile lavorando su anticipi, indennità di turno e flessibilità» spiega la Fim Cisl. «I lavoratori avranno possibilità di scelta» continua Zuccolotto, «tra due possibilità: monetizzare lo straordinario o accumulare tempo da conservare in una “banca ore”. Queste potranno essere accumulate nel tempo e usate quando si vuole: per un viaggio o anche per anticipare la pensione, visto che non scadono. Inoltre al part time orizzontale si affianca quello verticale, sul quale l’azienda si è detta disponibile a discutere: è un’apertura importante per l’intero settore». «Siamo contenti del risultato» continua Zuccolotto, «non ci sono grosse novità sul versante economico ma abbiamo aperto il dibattito su altri fronti, compreso quello del welfare dove c’è ancora strada da fare». —
Valentina Voi.
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