Si dimette il vice sindaco Ramazzina

Agordo. La giunta Da Roit perde un pezzo. Dopo 11 anni lascia anche il ruolo di assessore e consigliere: «Motivi di lavoro»
Angelo Ramazzina
Angelo Ramazzina

AGORDO. Ramazzina se ne va. La maggioranza di Agordo perde un pezzo importante. A partire dal 1° gennaio 2016, Angelo Ramazzina non sarà più vicesindaco, assessore ai lavori pubblici e consigliere comunale. Manca il classico nero su bianco, ma la decisione è irrevocabile. Lo scenario che il Corriere delle Alpi aveva preannunciato a metà settembre non era dunque una semplice ricostruzione fondata su voci di paese. Ramazzina ascia dopo undici anni e mezzo: dieci da assessore comunale allo sport con il sindaco Renzo Gavaz e uno e mezzo da vicesindaco e assessore ai lavori pubblici nella giunta Da Roit.

Un impegno che, lo dice l'interessato, è diventato via via più gravoso. «Quando nel 2004 sono entrato per la prima volta nell'ufficio “assessori” del Comune di Agordo, ancora euforico per il risultato elettorale della lista “el Broi” del sindaco Renzo Gavaz», spiega Ramazzina «non mi aspettavo di trovare uno dei vecchi assessori che stava svuotando i cassetti per lasciar posto ai nuovi arrivati. Due “ciàcole” con un po' di imbarazzo e poi mi dice: “Mi sei simpatico e voglio aiutarti per il futuro”. Mi consegna tre buste chiuse: “Quando sentirai di aver bisogno di aiuto apri la prima, quando avrai bisogno di molto aiuto apri la seconda e quando sarai proprio al limite apri la terza”».

Consiglio che Ramazzina dice di aver seguito alla lettera. «Sono passati gli anni», continua «e quando ho avuto bisogno di aiuto ho aperto la prima busta. C'era scritto: “Dai la colpa all'amministrazione uscente”. Mi ha aiutato. Tempo dopo ho avuto bisogno di molto aiuto e ho aperto la seconda busta. C'era scritto: “Dai la colpa alle minoranze”. Così ho fatto e mi sono sentito molto aiutato. Passa il tempo e mi sento al limite. Apro la terza busta. C'è scritto: “Prepara tre buste”».

Le ragioni che hanno portato Ramazzina al grande passo sarebbero di carattere lavorativo. «Devo considerare il mio lavoro prioritario rispetto al compito amministrativo», dice infatti «al momento le due cose sono diventate inconciliabili. Dal 2004 ad oggi mi sono occupati di diversi assessorati e sempre con impegno. Saluto tutti e desidero ringraziare i tanti che in questi anni mi hanno dato fiducia e aiuto».

A chi saranno destinate le tre buste ancora non si sa. La certezza è che il posto di Ramazzina in consiglio sarà occupato da Giuliano Da Ronch, il primo dei non eletti della lista “Agordo Bene Comune”.

Per la giunta non è ancora stato deciso nulla anche se il più papabile per il ruolo di vicesindaco appare l'assessore Gabriele Trento. «Fino all'ultimo», dice il sindaco Sisto Da Roit «abbiamo cercato di convincere Angelo a restare. Avevamo pensato anche ad alcune soluzioni interne per sostenerlo, ma è stato irremovibile. Abbiamo fatto dei ragionamenti per capire chi potrà sostituirlo in giunta. Non abbiamo ancora deciso, ma non sarà un assessore esterno».

Da Roit è molto amareggiato. «Per noi la sua decisione è motivo di grande dispiacere», dice, «io e lui abbiamo caratteri diversi, ma proprio per questo credo potessimo completarci. Mi dispiace che se ne vada sia umanamente, sia perché per me è stato ed era motivo di crescita. Ovviamente andiamo avanti anche se sappiamo di aver perso un elemento molto importante che ringrazio per tutto quello che ha fatto e che mi ha insegnato».

Da Roit infine sgombera il campo dalle voci che vorrebbero le dimissioni collegate anche a screzi interni alla maggioranza. «Quando si è in più di uno», dice Da Roit, «ci sono sempre pensieri diversi, l'importante è comunque fare sintesi e prendere decisioni. Noi l'abbiamo fatto nell'ambito di un normalissimo scambio dialettico».

Gianni Santomaso

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