Si è aperto ieri il confronto a Venezia con palazzo Piloni

BELLUNO. Aperto il tavolo di confronto in Regione sull’attuazione della legge 25 e su quelle delle unioni montane (leggi 18 e 40). Ieri mattina la presidente provinciale, Daniela Larese Filon, e la...

BELLUNO. Aperto il tavolo di confronto in Regione sull’attuazione della legge 25 e su quelle delle unioni montane (leggi 18 e 40). Ieri mattina la presidente provinciale, Daniela Larese Filon, e la sua vice Serenella Bogana sono andate a Venezia per dare il via, dopo tanti mesi di attesa, al confronto da cui si dovrebbe giungere all’attuazione della specificità e alla definizione delle funzioni in capo alla Provincia, tra cui quelle di caccia e pesca che la Regione intende riprendersi.

Ricomposta ad hoc, pertanto, la commissione provinciale statuto presieduta da Jacopo Massaro insieme a Dal Farra, Minella, Giancandido De Martin, Maurizio Busatta, Rosario Camilleri, Diego Cason e l’avvocato Enrico Gaz.

A proposito di temi ambientali, bocciata dall’opposizione l’idea di Palazzo Piloni di riavviare un nuovo servizio di polizia provinciale con sette agenti. Servizio che porterebbe le risorse delle sanzioni sia stradali che ambientali direttamente nelle casse dell’ente. Un’idea che dovrebbe essere vista, come ha precisato sia l’assessore Pierluigi Svaluto Ferro che Larese Filon «come un modo per affermare la nostra autonomia». Renata Dal Farra e Ivan Minella si sono detti però perplessi, vista la carenza di risorse a disposizione dell’ente stesso. Ora il documento andrà direttamente al voto dei sindaci nell’assemblea che si svolgerà il 28 marzo alle 15.

Ma a preoccupare il consigliere Minella (Bard) è il futuro della protezione civile a causa della carenza di personale. Minella ha evidenziato, nella sua interrogazione, come in «caso di evento calamitoso un tempo la Provincia fungeva da consulente e coordinamento, ora invece questo ruolo non c’è più. Che livello di sicurezza oggi è garantito ai cittadini bellunesi?».

Dal Farra ha chiesto chiarimenti sul Codivilla. «Non si capisce come venga finanziato il piano e come funzionerà la struttura in attesa di diventare privata. La Provincia si muova per mantenere la gestione mista fino a bando concluso». (p.d.a.)

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