Si è spento don Giuseppe aveva quasi cento anni

GOSALDO. Se ne va il prete più anziano della diocesi. È morto ieri mattina all’ospedale di Agordo don Giuseppe Marcon. Aveva 99 anni e 10 mesi (era infatti nato il 21 aprile del 1914), un'età che lo...
OLYMPUS DIGITAL CAMERA
OLYMPUS DIGITAL CAMERA

GOSALDO. Se ne va il prete più anziano della diocesi. È morto ieri mattina all’ospedale di Agordo don Giuseppe Marcon. Aveva 99 anni e 10 mesi (era infatti nato il 21 aprile del 1914), un'età che lo aveva portato ad essere il sacerdote più anziano del clero diocesano di Belluno-Feltre. I funerali saranno celebrati domani alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Gosaldo, paese di cui don Giuseppe era originario.

Era stato ordinato sacerdote il 14 aprile 1939 dal vescovo Giosuè Cattarossi. Quindi aveva svolto l'incarico di vicario parrocchiale a Pieve di Zoldo fino al 1940, a Puos d’Alpago (1940-1942) e a San Pietro di Cadore (1942-1944). Durante la seconda guerra mondiale era stato nominato parroco a Caprile. A partire dal primo novembre 1944 iniziava la sua opera apostolica nella parrocchia di Tiser che guiderà per cinquantatré anni, fino alle dimissioni rassegnate nel 1997. Si era quindi ritirato a Gosaldo.

Negli ultimi tempi, le condizioni di salute e le forze che via via diminuivano lo avevano portato al ricovero nell’ospedale di Agordo, nel reparto lungodegenza. Il presbiterio diocesano di Belluno-Feltre lo ricorda come un uomo dal carattere gioviale e sincero e un sacerdote buono che, finché ha potuto, è stato sempre presente agli appuntamenti di aggiornamento o di fraternità sacerdotale. «Lo ricordo con la sua lunga tonaca quando veniva in vescovado a Belluno in corriera – dice il vicario foraneo monsignor Giorgio Lise - era sempre col sorriso sul volto e sempre accomodante perché cercava di capire le ragioni dell'altro. So che da un punto di vista pastorale è stato molto presente anche ad Agordo dove il mercoledì veniva a confessare. Credo abbia incarnato lo spirito autentico di povertà». (g.san.)

Argomenti:pretemorto

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi