Si è spento “Toni” Carlin icona nel mondo musicale

Sedico. Aveva 85 anni, sabato i funerali nell’arcipretale. Insegnò alla Miari ll suo nome è legato alla Schola cantorum e alla banda comunale

SEDICO. Il mondo della musica sedicense, e bellunese, piange la scomparsa di Antonio “Toni” Carlin.

Se ne va a 85 anni, dopo una breve malattia che negli ultimi tempi lo aveva costretto in casa di riposo, una delle figure più eclettiche e carismatiche nell’universo musicale bellunese. I funerali si terranno dopodomani, sabato 5 maggio, alle 15 nella chiesa arcipretale di Sedico. Lo piangono i figli Livio con la moglie Paola, Laura con Giorgio, Loris con Vania, Luisa con Matteo, le nipoti Chiara, Lorenza ed Elettra, le sorelle Gemma e Renata.

Ma anche la parrocchia di Sedico (dove ha prestato servizio come sacrestano per oltre mezzo secolo), il corpo musicale comunale (che cinque anni fa lo ha festeggiato per i suoi ottant’anni), la Schola cantorum (che nella sua lunga carriera di organista ha accompagnato spessissimo).

«Era conosciuto in quasi tutta la provincia», esordisce Fabrizio Casoni, per parecchi lustri presidente del corpo musicale comunale di Sedico, anche durante la direzione di Toni Carlin, che ha poi ceduto il testimone a Francesco Pasuch, «e in particolare da tutti quegli studenti che hanno avuto in lui un ottimo insegnante di teoria e solfeggio. Il primo maestro della banda, è vero, è stato Castiglioni; ma se la banda è arrivata ad essere ciò che è, lo deve prima di tutto a Toni. Aveva un carattere gioviale, spiritoso, ricordo che diceva sempre: ‘se non si studia, l’unico strumento che si può suonare è il campanello di casa’. Era eclettico e amico di tutti. Con lui c’è sempre stato un ottimo rapporto. Sapeva coinvolgermi anche sapendo che sono sì un appassionato di musica, ma non un musicista».

La biografia di Toni Carlin, che di professione faceva il calzolaio, oltre che l’insegnante di musica, è ricchissima. Entrò nella filarmonica di Bribano, suonando il flicorno baritono (bombardino), nel 1947. Cominciò il suo servizio come sacrestano nel 1952. Dopo 50 anni come sacrestano e organista venne insignito dell’onorificenza di cavaliere dell'Ordine di San Silvestro dal pontefice. Nel 1970 conseguì la licenza in teoria e solfeggio al conservatorio di Padova, mentre non si diplomò mai in alcun strumento, ma avviò alla pratica moltissimi musicisti.

Per 32 anni ha diretto il corpo musicale comunale di Sedico ed ha tenuto i corsi di orientamento bandistico e non. La stima è che circa 700 studenti abbiano frequentato le sue lezioni e quasi 200, nei decenni, siano entrati nella banda. Per oltre 40 anni ha insegnato teoria e solfeggio nella scuola di musica Miari di Belluno. Numerosi i messaggi di cordoglio arrivati durante tutto il giorno da figure della musica e del volontariato (era anche donatore del sangue).

Nicola Pasuch

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