Si ferisce in forra torrentista di 41 anni recuperato di notte
SEDICO. Sì è concluso in piena notte, intorno alle 2, l’intervento in aiuto di un torrentista infortunatosi in Val Fogarè mentre stava praticando canyoning. L’allarme era scattato verso le 19.15 di mercoledì, quando T.M., 41 anni, di Morciano di Romagna (Rimini), dopo essere scivolato in una pozza d’acqua, si era procurato un trauma alla caviglia mentre il gruppo di quattro torrentisti (provenienti anche da Cesenatico, Perugia e Pesaro) si trovava in località Cantaden.
Con il 41enne impossibilitato a proseguire, due dei suoi compagni erano usciti dalla forra, mentre un altro era rimasto con il ferito, a 4 calate dal termine della gola, un’ora di percorso in condizioni normali. Da Pieve di Cadore è decollata l’eliambulanza del Suem, che ha imbarcato 5 tecnici del Gruppo forre del Soccorso alpino e speleologico del Veneto (tra loro anche un infermiere) e li ha elitrasportati in quota, su un ingresso intermedio. In circa un’ora la squadra di soccorritori ha raggiunto l’infortunato assieme al personale dei vigili del fuoco Saf (speleo alpino fluviale) specializzato in soccorsi in forra.
Ricevute le prime cure (necessario “steccare” il piede infortunato), il torrentista è stato calato lungo le ultime cascate con un soccorritore al fianco, mentre un’altro attendeva alla base, e sollevato a braccia per i tratti di cammino. All’uscita della forra erano presenti una decina di soccorritori del Cnsas di Belluno e Longarone e i vigili del fuoco con una fotoelettrica per illuminare le operazioni. Altri soccorritori sono andati incontro al ferito, portando la barella stagna in dotazione al Soccorso alpino sulla quale è stato caricato per l’attraversamento del torrente Cordevole. Il 41enne è stato quindi caricato su un fuoristrada dei pompieri e trasportato fino in strada, dove è stato affidato all’ambulanza del 118 che lo ha accompagnato all’ospedale di Belluno, da dove è stato dimesso poche ore dopo con lesioni giudicate guaribili in 40 giorni.
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