Si finge tecnico di Lottomatica rubati 15 mila euro al tabacchino
BELLUNO. Quindicimila euro volatilizzati in pochi minuti. Brutta sorpresa per i titolari di una tabaccheria del Cadore, che lo scorso 15 maggio si sono visti sottrarre la cospicua somma da quello che si spacciava per un tecnico dei software di Lottomatica. «La persona che ci ha contattato telefonicamente», spiega l’accaduto la proprietà della tabaccheria cadorina, «sosteneva di essere un tecnico di Lottomatica e che doveva effettuare, con il nostro aiuto, alcune prove per controllare e aggiornare il sistema Totobit, il servizio offerto appunto da Lottomatica che permette di effettuare varie operazioni con denaro, comprese le ricariche alle carte di credito ricaricabili. Una motivazione più che credibile: sapeva il modello del terminale che abbiamo qui, conosceva le procedure e le caratteristiche tecniche, era assolutamente credibile».
Eccolo il meccanismo della truffa, della quale sarebbero rimaste vittima anche altre tabaccherie in provincia, tra cui una anche a Calalzo e una in Comelico: ad accomunarle la presenza di un terminale Totobit. Il sedicente tecnico contatta telefonicamente i titolari dell’esercizio e, spiegando di dover effettuare una verifica del software e del terminale, chiede di fare alcune ricariche di prova.
Solo in quel momento, quando ci si accorge che i soldi sono stati “scaricati” per davvero, la vittima si accorge di essere stata truffata.
Ma a quel punto è ormai troppo tardi: i soldi sono spariti. «Ci ha detto al telefono che procedura seguire, istruendoci passo dopo passo. Abbiamo fatto così 15 operazioni da 990 euro. Quando ci siamo accorti di quel che era successo abbiamo provato a bloccare tutto, ma i soldi erano già spariti, le carte ricaricate erano state svuotate praticamente in tempo reale».
I titolari si sono quindi subito rivolti alla Fit, la Federazione dei tabaccai, sporgendo al contempo denuncia ai carabinieri di Auronzo.
Solo a questo punto hanno scoperto così che la stessa truffa era stata tentata in numerose altre rivendite del Cadore e di altre parti della provincia, sempre con il medesimo meccanismo. Informate dell’accaduto, dagli stessi titolari della tabaccheria cadorina, anche Guardia di finanza e polizia postale, che avrebbero già avviato le indagini per tentare di risalire ai responsabili della truffa. «Ma è bene che tutti i colleghi siano informati e stiano attenti», sottolinea la proprietà della tabaccheria cadorina, «perché i danni possono essere pesanti: dovremo lavorare parecchio per riuscire a recuperare i 15 mila euro persi, rubati anzi. Esistono le assicurazioni contro i furti, ma non contro le truffe, il danno è a carico nostro».
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