Si mobilitano alcuni consiglieri regionali

ALPAGO. Primo risultato politico del digiuno di 58 ambientalisti contro la privatizzazione dell’altopiano del Cansiglio. Ieri a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale, è stata presentata...
----- Original Message ----- From: Vittorio De Savorgnani To: r.borin@tribunatreviso.it Sent: Friday, August 13, 2010 2:25 PMSubject: albergo san marcoPeer Francesco e Roberto, un saluto, ecco le foto del San Marco,ciao,toio - L'ex hotel San Marco sulla Piana del Cansiglio
----- Original Message ----- From: Vittorio De Savorgnani To: r.borin@tribunatreviso.it Sent: Friday, August 13, 2010 2:25 PMSubject: albergo san marcoPeer Francesco e Roberto, un saluto, ecco le foto del San Marco,ciao,toio - L'ex hotel San Marco sulla Piana del Cansiglio
ALPAGO. Primo risultato politico del digiuno di 58 ambientalisti contro la privatizzazione dell’altopiano del Cansiglio. Ieri a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale, è stata presentata dal primo firmatario Andrea Zanoni (Pd) e da Patrizia Bartelle (5 stelle) l’interrogazione, sottoscritta anche da Graziano Azzalin (Pd) e Cristina Guarda (Lista Amp), contro lo smembramento del patrimonio regionale della foresta del Cansiglio e l’alienazione dell’ex hotel San Marco. Esattamente quanto si propongono i digiunanti, che domenica concluderanno la loro azione, volta anzitutto a bloccare la vendita dell’albergo.


«L’area del Cansiglio ha una valenza ed importanza unica sia dal punto di vista storico che da quello della biodiversità», ha esordito Zanoni, «ed è sottoposta a tutela europea tramite la Rete Natura 2000». Si tratta di un habitat che fin dai tempi della Serenissima è stato demanio pubblico con la presenza di attività private date in concessione. La vendita dell’hotel San Marco porterebbe come conseguenza – è il timore dei consiglieri - quella di un effetto domino. «Per questo chiediamo alla Giunta se non ritenga opportuno sospendere ogni decisione in merito alla vendita, valutando possibili soluzioni alternative al fine di salvaguardare un rilevante patrimonio naturalistico e storico del Veneto».


Il 29 settembre scadrà il quarto bando per la vendita attraverso trattativa privata, dopo che le prime tre gare sono andate deserte ma in realtà, «nonostante l’assessore Giampaolo Bottacin abbia dichiarato il contrario», una offerta di un soggetto privato c’è, riportata anche in delibera di Giunta del 27 giugno relazionata dallo stesso Zaia. «Noi non siamo contrari ovviamente alle concessioni, ma queste devono essere ecosostenibili e compatibili con il territorio. Poi, se i requisiti sono presenti, le aree coinvolte possono essere date in concessione anche per cento anni».


I beni demaniali sono inderogabili, per la consigliera Bartelle, e devono rimanere di proprietà del popolo Veneto come simbolo della sua identità culturale. «Con quello che si sta invece facendo nel Cansiglio si rischia di vendere un pezzo di storia». «Il Cansiglio deve essere considerato nella sua interezza un patrimonio doppio per memoria storica e biodiversità e non possiamo permettere che peggiori drasticamente», il commento di Toio De Savorgnani (Mountain wilderness).
(fdm)


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