Si procede nell’incertezza
le conseguenze
belluno
«Il danno è inestimabile». Non si dà pace Franco Frison, assessore all’urbanistica, che sta lavorando ai progetti del bando periferie da due anni. «Sappiamo che andranno avanti i lavori alla Gabelli, perché il Comune ci ha messo quasi 4 milioni di risorse proprie e andrà avanti anche l’ex Ospedale, perché Filù ha le spalle solide e larghe, ma per tutto il resto non vi è alcuna certezza. I nostri partner sono privati e pubblici, hanno anche loro dei bilanci da fare: si fideranno a tenere impegnate quelle risorse per altri due anni? E se poi tra due anni i soldi non verranno sbloccati». C’è poi il caso dell’ex Chiesa dei Gesuiti: «Il Demanio, cioè lo Stato, l’ha ceduta gratuitamente al Comune che si è impegnato a recuperare l’immobile entro determinati tempi, altrimenti tornerà allo Stato. C’è un atto di trasferimento della proprietà nel quale il Comune si è impegnato. Cosa succederà se non faremo il lavori? Non sono in grado di dirlo ora».
Da parte sua il sindaco Jacopo Massaro non intende cedere: «Siamo pronti ad andare avanti comunque, a fare ricorso e a sollevare la questione della responsabilità erariale. Non si cancella tutto solo perché cambia la maggioranza, io ho portato a termine tutti i progetti di Prade. C’è anche un problema di sicurezza: nel bando era compreso l’adeguamento antisismico di diversi edifici pubblici e quindi non abbiamo partecipato al bando specifico per il miglioramento sismico. Spero che i rappresentanti bellunesi della maggioranza di governo abbiano un piano alternativo per garantire la sicurezza dei cittadini». Massaro ha già preavvisato i privati: «Siamo già d’accordo di vederci per fare il punto, ma è necessario aspettare di avere un quadro più preciso di quello che accadrà».
Infine un ulteriore richiamo ai parlamentari bellunesi di Lega e M5S: «Mi auguro che prendano rapidamente consapevolezza del danno che stanno facendo ai propri elettori e che se ne assumano la responsabilità, perché dovranno spiegare alle imprese e ai cittadini bellunesi la cancellazione di 35 milioni di investimenti». —
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