Si risolvono emergenze a ranghi ridotti
BELLUNO. I falegnami aggiustano banchi di scuola e mobili, gli addetti all’impianto elettrico monitorano tutto il sistema dell’illuminazione pubblica comunale, i meccanici effettuano la manutenzione dei mezzi in dotazione al Comune e nell’officina termoidraulica si gestiscono tutte le emergenze che riguardano le centrali termiche. Nei magazzini comunali di via Marisiga c’è il braccio operativo del Comune.
In una superficie che si sviluppa su 27 mila metri quadri lavorano 40 persone: 31 operai, 6 tecnici, due segretari e un responsabile della protezione civile (Paolo Zaltron), che a Marisiga parcheggia i suoi mezzi. Agli “ordini” di Zaltron ci sono un centinaio di persone, pronte a intervenire in caso di calamità.
Possono sembrare tanti, 40 dipendenti, ma in realtà trent’anni fa erano 125 le persone che ruotavano attorno alla struttura di via Marisiga (va però considerato che non erano ancora nate le società partecipate, che gestiscono servizi che allora facevano capo ai magazzini comunali). «In proporzione al patrimonio che dobbiamo gestire sono pochi i dipendenti», ha spiegato l’assessore Luca Salti, che ieri, insieme all’ingegner Lucio Lussu, ha aperto i cancelli dell’area e svelato la sua organizzazione.
«Servirebbero almeno una ventina di persone in più, per riuscire ad avere una copertura completa del territorio del comune, che è molto vasto e ha tante esigenze». Risolvere il problema è difficile, perché la legge impone vincoli ferrei sulle nuove assunzioni.
Operatività in casi di emergenza. Ciò nonostante, ai magazzini comunali si risolvono tutti i problemi che sorgono nel territorio. «È una struttura operativa che si basa sull’affrontare le urgenze e le emergenze», ha aggiunto Salti. «È un lavoro dinamico e non pianificabile, non si può prevedere quando capiterà qualcosa».
Il viaggio all’interno dell’area, costruita alla fine degli anni ’70 e utilizzata dal 1982, inizia dai cancelli, che si aprono sul vasto cortile che serve per le manovre dei mezzi. A destra e a sinistra ci sono le officine e il deposito oggetti smarriti, sul fondo un altro deposito di materiali e le serre.
L’officina. Il meccanico Livio Boito, ha in affidamento la cura e la manutenzione di tutti i mezzi comunali. Sono 85. Nell’ampio spazio c’è posto anche per il parcheggio di alcune auto.
Dai falegnami agli elettricisti. Negli edifici che si trovano sulla sinistra del piazzale ci sono diverse officine. La prima è quella termoidraulica, dove vengono gestite le 70 centrali termiche che riscaldano edifici comunali (la potenza complessiva è di 15 megaWatt). 40 di queste sono telecontrollate, in modo da gestire in maniera più efficace ogni emergenza. «Il Comune di Belluno è stato tra i primi ad avviare un sistema di telecontrollo, nel 1994», ha spiegato Lussu.
La porta successiva è quella che introduce all’officina impianti elettrici, dove lavorano cinque addetti (ma tra cinque giorni uno andrà in pensione) e un tecnico. Qui si gestiscono i 6180 punti luce del comune e tutti gli impianti installati in edifici di proprietà comunale, dagli impianti sportivi agli uffici, fino ad alcune malghe.
Quindi la falegnameria, dove gli otto operai aggiustano banchi di scuola, scrivanie e parapetti in legno, e realizzano mobili su misura per gli edifici comunali, circa cento.
Il magazzino. Serve una lampadina? Un tubo? Un badile per spalare la neve? Basta entrare nel magazzino, un capannone dove si trova un po’ di tutto, compresi gli espositori per le mostre. Tutto ciò che serve per effettuare le manutenzioni in economia diretta dimora in questo spazio, dove lavorano 31 persone.
Sale, tegole e segnali stradali. Sul retro dell’area di via Marisiga c’è un deposito di materiali di vario tipo. Una tettoia ricopre le tonnellate di sale sciolto e ghiaino che serviranno per l’inverno (il sale deve ancora arrivare), un altro stabile ospita il sale in sacchi, circa 1000 quintali. «Per questa stagione dovremmo avere la copertura sufficiente da spargere sulle strade», afferma Lussu.
Continuando il tour si possono osservare segnali stradali, coppi, tombini, caditoie, guardrail, new jersey per le rotatorie, alcuni dei lampioni che abbellivano piazza dei Martiri, e che per ragioni di sicurezza sono stati rimossi. Si sta cercando una ditta che li realizzi uguali per tornare a posizionarli nel cuore di Belluno.
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