Si salvò dall’alluvione su un palo

Nel libro dei 150 anni dell’albergo i suoi ricordi intrecciati alla storia del paese

ALLEGHE. Quelli di Floriano Pra, dall’osservatorio privilegiato dell’hotel Alla Posta, sono stati anche gli occhi che hanno visto e documentato i fatti del secondo dopoguerra. Nel libro stampato per i 150 anni dell'albergo (festeggiati lo scorso autunno), Pra ricorda alcuni episodi che lo hanno visto protagonista. In primis quello durante l'occupazione nazista.

«Ricordo - scriveva Pra - che i tedeschi effettuavano il censimento del bestiame ogni 6 mesi. I partigiani riuscirono a bruciare i dati del censimento e i tedeschi circondarono il paese per razziare ogni cosa. A quel punto, la mamma disperata mi lanciò la cassetta con gli incassi dal 4° piano e io andai di corsa a nasconderla all'interno del tetto del canile. In quel modo riuscimmo a mettere in salvo il gruzzolo!».

Uno dei momenti più drammatici è quello vissuto in occasione della tragica alluvione del 1966 che vide Floriano (allora vicesindaco di Alleghe), il fratello Franco e i pompieri volontari di Caprile in prima linea per l'emergenza.

Alla sera, Floriano Pra si accorse che i bambini dell'orfanotrofio si trovavano ancora nel vecchio asilo. Con l’aiuto di due suore, li guidò al riparo nella parte più alta della piazzetta. «Rientrando verso casa, con l’acqua a metà corpo - si legge sul libro - all’improvviso si trova in mezzo ad un’ulteriore massa d’acqua e detriti: la diga formata sul Fiorentina è saltata e si abbatte impietosamente sull’abitato di Caprile».

Floriano Pra si salvò arrampicandosi su un palo. Venne poi riportato a casa da Raffaele Andolfatto e Damiano Brancaleone. Quel gesto spingerà il presidente del consiglio, Aldo Moro, a conferire a Pra l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica italiana. Oltre all’albergo di Caprile, i fratelli Floriano e Franco Pra decisero di cogliere l'opportunità data dalla nascita nel 1968 del primo tronco della Marmolada, costruendo lo Sport Hotel di Arabba tutt’oggi gestito da Franco e dalla moglie Renata.

Nel 1973 venne invece ammodernato lo storico hotel di famiglia a Caprile che nel 1981 guadagnò la quarta stella. Il segreto del successo dell'attività alberghiera è condensato nella ricetta che lo stesso Pra ha scritto nel libro. «Un buon albergatore deve sorridere e trasmettere serenità, cogliendo al volo le esigenze del cliente: tutto deve essere perfetto, nei limiti del possibile. Non si contano le ore, né gli impegni per mantenere accoglienti le strutture: l'importante per l'albergatore è che l’ospite sia soddisfatto e possa trovare sempre qualche novità». (g.san.)

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