Siccità, gli acquedotti verso il minimo storico

Il direttore del Servizio idrologico dell’Arpav: «Senza precipitazioni il quadro peggiora di giorno in giorno. Preoccupa l’assenza di neve in quota»
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. «Mai come quest'anno abbiamo avuto una carenza d'acqua così accentuata e anticipata rispetto al minimo naturale che si registra solitamente a febbraio: se non dovesse esserci un'inversione di tendenza, presto raggiungeremo il minimo assoluto». Peggiora la situazione idrica in provincia: a dirlo è Renzo Scussel, dirigente del Servizio idrologico dell’Arpav di Belluno.

«Il quadro è peggiorato e non poteva essere altrimenti, visto che non ha mai piovuto, se non poche decine di millimetri nei primi 11 giorni di gennaio. Siamo messi peggio rispetto alla fine di dicembre e questa situazione viene accentuata dalle basse temperature che bloccano l’uscita dell’acqua delle sorgenti. Le previsioni meteo non sono confortanti, nel senso che non si vedono precipitazioni, di qualsiasi tipo, all’orizzonte».

Nel frattempo, questa mattina si terrà l’ennesimo incontro in Prefettura per fare il punto della situazione con Bim Gsp e il Consiglio di bacino. Malgrado l’allarme, non tutti i comuni hanno adempiuto all’invito del prefetto di emanare l’ordinanza per il risparmio dell’acqua, segno che ancora non c’è, da parte di tutti gli amministratori bellunesi, una sensibilità e una responsabilizzazione in questo senso.

Le precipitazioni. Nei primi 15 giorni di gennaio, sulle Alpi meridionali sono scesi dai 50 ai 70 mm di pioggia, in diminuzione verso settentrione, dove ne sono caduti meno di 30. Il minimo di 16 millimetri è stato registrato a Cimacanale (San Pietro di Cadore) mentre a Misurina, Passo Valles e Costalta ne sono caduti.

Quello che preoccupa notevolmente, però, è l’assenza di neve nelle Prealpi, che si trasforma in qualche decina di centimetri sulle Dolomiti. «Non dimentichiamo che a breve si faranno avanti le richieste della pianura per irrigare i campi e visto che non abbiamo riserve di neve, potremmo trovarci in difficoltà», spiega Scussel. «Allora dovremo chiedere ai gestori dei bacini montani di iniziare a stoccare l’acqua in vista di una possibile penuria per la primavera-estate. E di farlo a partire da oggi».

Acqua sì, acqua no. «È normale che si possa trovare in alcune zone sorgenti con acqua abbondante», sottolinea il direttore del Servizio Idrologico dell’Arpav, «mentre da altre parti sono ormai secche, questo è dovuto alla biodiversità del territorio. E ciò ci fa dire che, se ci sono zone più ricche di acqua e altre meno, sarebbe necessario realizzare dei collegamenti tra acquedotti per andare a prendere la risorsa idrica laddove è abbondante, in periodo di siccità. Cosa che deve fare la società di gestione, cioè Bim Gsp, ma l’operazione non è sempre possibile in un territorio come il nostro».

Intanto, ieri, dell’acqua scorreva a Salce nei pressi del centro commerciale: resta da capire se venga dall’acquedotto o da una condotta privata.

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